Martedì 16 Aprile 2024

Trattativa sui conti, i due volti del governo

La fantasia degli italiani, anche in campo finanziario, non ha limiti. E non sappiamo che fine faranno i minibot usciti dal cilindro di qualche guru dei nostri tempi, ma, beninteso, approvati in una mozione ad hoc dall’intero Parlamento (salvo essere subito disconosciuti, a cominciare dal Pd). Quel che è certo, però, è che a oggi sono serviti a far emergere o riemergere i due «partiti» del governo: quello che fa capo agli azionisti di maggioranza, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, e quello che fa capo alla filiera Giuseppe Conte, Giovanni Tria, Mario Draghi, con la riservata supervisione del Quirinale. I minibot, dunque, sono la cartina di tornasole di un confronto, per non dire di conflitto, dentro e fuori l’esecutivo, tra due linee di azione politica e di rapporto con Bruxelles che abbiamo potuto vedere manifestarsi anche l’autunno scorso. Da un lato, le forze populiste-sovraniste pronte a sfidare l’Europa e l’ortodossia dell’impalcatura monetaria e finanziaria dell’Ue, alzando la posta, oltre che i toni, nella consapevolezza di avere, comunque sia, consenso nell’opinione pubblica. Dall’altro, le forze che potremmo definire della mediazione istituzionale, interessate a trattare riservatamente per trovare un possibile compromesso che eviti al Paese non solo la procedura d’infrazione ma anche la reazione dei mercati. L’esperienza dell’ultima versione della legge di Bilancio per il 2019 dimostra che, alla fine, dopo aver fatto la voce grossa per mesi, i due leader di Lega e 5 Stelle lasciarono spazio a Conte e Tria per chiudere il contenzioso sul deficit con i commissari di Bruxelles. Portammo a casa una quota di flessibilità che non era quella immaginata da Salvini e Di Maio, ma che non era neanche quella proposta dai falchi europei.  Ora siamo al bis. E per quanto la partita sia più complessa e i nostri margini più ristretti (perché di fatto siamo sul banco degli imputati), è verosimile ipotizzare che lo schema di gioco della squadra italiana (obbligata quanto si vuole, ma sempre squadra) possa essere analogo a quello di pochi mesi fa. Quanto all’esito del match, però, dipenderà molto proprio dalla capacità dei due «partiti» di dividersi i compiti e tirare in porta per l’Italia.