Sui banchi vinca il merito. Il 6 politico può ancora essere evitato

E se fosse possibile? Già, se fosse possibile concludere l’anno scolastico senza il ’tutti a casa, tutti promossi’; senza la maturità light? Premessa. Quello che stanno facendo e che faranno docenti e studenti delle medie e delle superiori è encomiabile perché da sempre la scuola si fa in un modo: a scuola. In questo caso, c’è di mezzo la salute, quindi ogni cautela è lecita. 

Detto questo, e in attesa di un’improbabile ripresa entro il 18 maggio, forse qualcosa di diverso potrebbe essere ipotizzato rispetto a un possibile rompete le righe. Innanzitutto perché non ci aspetta una normale estate di vacanza, e dunque non è detto che tutto debba finire a metà luglio. Anzi. Per molti c’è da augurarsi che sia una periodo di ripartenza, di recupero del tempo e delle attività congelate dal lockdown: di soldi bisognerà guadagnarne, per pensare di poterli spendere. E vivere. Allora, perché i corsi di recupero a settembre, quando si potrebbero fare, con le dovute cautele e se l’epidemia sarà alle corde, prima di ferragosto? Perché rassegnarsi al ’6 politico’, alla sanatoria dell’ignoranza? E la maturità? Sicuri che a luglio ben distanziati in istituti semi vuoti non possano sostenere un normale esame? 

E pensiamo di tenere chiusi nidi e asili quando la gente tornerà (speriamo) al lavoro, e di nonni in servizio ne saranno rimasti meno e timorosi.  Ci sarà il problema delle ferie del personale che ora sta lavorando. Certo. Ma in tempi eccezionali.... Intendiamoci. Non si tratta di sottovalutare questa straordinaria emergenza o di arcaico senso di severità. Al contrario. Perché la ricerca di una cauta normalità deve essere uno degli antidoti contro il virus.  E perché il merito, o il demerito, possono essere rinviati a luglio, ma non sospesi. O addirittura aboliti.