Mercoledì 24 Aprile 2024

Scritte contro Biagi, i pessimi allievi

LE BR, che vennero alla luce cullate dai cattivi maestri, hanno lasciato pessimi allievi. Certo, la storia ha sconfitto il terrorismo con la stella a cinque punte, eppure resistono ancora pericolosamente imitatori senza mitra, un certo modo di pensare, un silenzio complice, una certa ospitalità politica. Tira un’aria insidiosa. Un clima che da una parte della sinistra con ambizioni intellettuali, mentre rincorre il pericolo di un fascismo di nicchia che al voto registra lo zero virgola, è sottovalutato, tollerato, minimizzato. Le scritte di ieri sui muri di Modena non sono state fatte da boy scout in vena di scherzi, ma da gente che cita orgogliosamente il compagno Mario Galesi (ucciso in uno scontro a fuoco), nel cui curriculum ci sono gli omicidi di Massimo D’Antona e Marco Biagi. Barbara Balzerani, nome di battaglia Sara, dal palcoscenico offerto dal Cpa, centro sociale di Firenze, spiega che «quello della vittima è un mestiere». E in tv chiede perdono per il ministro Minniti. Nel 2009 «compagna Luna» (nome autobiografico), fu ospitata al Corto Circuito di Roma, centro sociale occupato per 20 anni. I luoghi dell’area antagonista, quella che poi ritroviamo negli scontri con la polizia o sul fronte dei No Tav, fanno la fila per dar voce agli ex Br. Un fascino ‘deja vu’ che sfiora anche settori della sinistra extraparlamentare e frange del sindacalismo di base. Giusto ieri con le scritte contro Marco Biagi la politica si è svegliata. E prima? Silenzi e rare proteste, soprattutto da sinistra. Se invece un esponente di Casapound parla in piazza si mobilità tutto il fronte antifascista. L’utopia Br non produce più fiamme, ma vive sotto la cenere. Fu sdoganata anche nel gennaio 2013 quando ai funerali di Prospero Gallinari quadri storici e simpatizzanti salutarono in coro la bara a pugno chiuso. Tutta storia recente, da non ignorare.