Venerdì 19 Aprile 2024

Mantenere i figli? Sì, oggi i giovani hanno bisogno di più tempo

Perché la Cassazione ha torto

È vero che i nostri ragazzi restano in famiglia più dei loro coetanei europei. Tanto da meritarsi l’etichetta di bamboccioni. Ma è anche vero che il mercato del lavoro è più complesso e difficile rispetto a quello delle passate generazioni. I nostri nonni un lavoro dovevano trovarlo: nel pieno del boom economico non è stata un’impresa troppo difficile. I nostri padri, probabilmente, il lavoro hanno dovuto cercarlo, cominciando a fare i conti le crisi ricorrenti del sistema capitalistico avanzato. I nostri figli, dai millennials alla generazione Z, nati cioè nell’epoca della globalizzazione digitale, il lavoro se lo dovranno letteralmente inventare. Che cosa significa? Semplice: che la rivoluzione tecnologica sta mettendo fuori gioco tutti i lavori tradizionali, e non solo quelli manuali.

La sfida riguarda tutte le professioni, anche quelle che fino a qualche anno fa sembravano al riparo, come i medici o gli ingegneri o i giornalisti. Tutto cambia velocemente, per ogni nuova macchina che si progetta ci sono eserciti di lavoratori che non trovano più posto. Il problema, insomma, è che in questo nuovo contesto, l’educazione e la formazione continua svolgeranno un ruolo sempre più importante per trovare un lavoro soddisfacente. Per questo qualche anno in più da dedicare alla specializzazione e a capire i nuovi mestieri del futuro non è affatto un periodo perso. A patto, ovviamente, che non sia semplicemente un alibi per restare sul divano di casa in attesa del sussidio o del reddito di cittadinanza.