Giovedì 18 Aprile 2024

I conti che cambiano. Ora basta con la Babele dei numeri

Basta, per favore. Basta con il tormentone della manovra economica trasformata in una patetica riedizione del calcio mercato. Con una differenza, però: le indiscrezioni e le frottole sul trasferimento di questo o quel calciatore al massimo illudono i tifosi al bar. Ma le voci e le ipotesi su tasse, detrazioni, bonus eccetera, ecco, sono un attentato alla salute pubblica. Sul serio. Intendiamoci. Il corto circuito delle misteriose bozze della legge di bilancio non l’ha inventato il governo giallorosso. Un anno fa i gialloverdi fecero pure di peggio, con Salvini che ad ogni starnuto faceva salire lo spread e Di Maio che aboliva la povertà da un balcone. In realtà andiamo avanti così da decenni. 

Con Berlusconi e Prodi era la stessa cosa. Chiacchiere infinite, riunioni notturne, smentite e minacce. Tutto per niente, perché poi l’epilogo non cambia mai: dopo settimane di nevrosi, il governo di qualunque colore presenta in extremis un maxi emendamento di migliaia di commi, la maggioranza lo vota e buon Natale al popolo. Naturalmente, noi che lavoriamo nell’informazione siamo tenuti a raccontare questa Babele, è il mestiere bellezza. Ma non se ne può più.

Cosa deve pensare il titolare di una partita Iva, se al lunedì si prospetta un inasprimento fiscale, al martedì si assicura il ritorno alla contabilità analitica e il mercoledì, puff, cambia tutto un’altra volta? E si può pensare di pagare tutto il pagabile con il bancomat al giovedì mentre al venerdì giù le mani dal contante e al sabato si tolgono le commissioni bancarie? Ti dicono che questa è la democrazia del confronto e può pure darsi che Renzi debba consultare Lele Mora, ma insomma, altrove non funziona così. In altri paesi liberi come l’Italia chi governa prepara documenti e progetti, poi li presenta in Parlamento e in quella sede civilmente si discute e si decide.

Da noi, da tempo immemorabile, è il contrario. Saranno tassate le merendine? Boh, pare. Lukaku va alla Juve? No, all’Inter ma nel frattempo non si esclude una super imposta sulla plastica. Cioè, no, parlavamo di aumentare il prezzo delle sigarette ma in compenso Ibrahimovic potrebbe tornare al Milan. In mezzo, ci stiamo noi cittadini. Frastornati, disorientati, sballottati di qua e di là. Come diavolo fai a pianificare un investimento se ogni giorno ti senti dire tutto e il contrario di tutto?  In fondo, noi italiani vorremmo solo un po’ di rispetto. È troppo?