Mercoledì 24 Aprile 2024

Manovra nascosta

Ci manca solo che prima o poi Luigi Di Maio tiri in ballo i gufi di renziana memoria per bollare come tali gli analisti e gli economisti di Bankitalia che hanno avuto l’ardire di mettere a fuoco i dati della nuova recessione in arrivo. Ma, in realtà, la bolla dell’ottimismo giallo-verde, per la verità più grillino che leghista, è appunto solo una bolla.  Dalle parti del Ministero dell’Economia, come da quelle dei più avvertiti uomini di governo del Carroccio (a cominciare dal sottosegretario a Palazzo Chigi, Giancarlo Giorgetti), il rischio di un rallentamento significativo e sistematico dell’economia è avvertito e temuto da più di qualche mese. E se l’allarme non è stato tale da far cambiare in corso la manovra, più di quanto non si sia riusciti a fare (anche per effetto della minaccia della procedura d’infrazione da parte dell’Europa), ciò non toglie che si sono comunque apprestati strumenti e munizioni per fronteggiare l’impatto del calo del Pil sui conti pubblici.  In sostanza, la legge di Bilancio e il decreto su reddito di cittadinanza e quota 100 contengono una manovra correttiva incorporata. Che altro sono, se non questo, le clausole di salvaguardia che contemplano il taglio del sussidio anti-povertà se le domande dovessero essere più del previsto? E come definire altrimenti la sforbiciata possibile a tutti i capitoli di spesa dei ministeri se le richieste di pensione anticipata dovessero risultare più consistenti di quanto ipotizzato?  Insomma, la manovra correttiva, per il probabile peggioramento dell’andamento dell’economia, è scritta nero su bianco nei documenti di finanza pubblica appena approvati. Verrebbe da dire meno male, se non fosse che, invece di raccontarci come stanno davvero le cose e che cosa possiamo e dobbiamo attenderci, continuiamo a ascoltare una narrazione tanto esaltata quanto infondata sulle magnifiche sorti e progressive di una politica economica costruita per la campagna elettorale, ma che ha ben poco di espansivo. E, nel retrobottega, molto di stangata a futura memoria.