Mercoledì 24 Aprile 2024

I soliti annunci

Che l'Italia abbia bisogno di un Piano Marshall per mettere in sicurezza fiumi, laghi, dighe, boschi, monti e valli, non sarebbe neanche il caso di ripeterlo, se non fosse che a ogni tragedia annunciata ci troviamo di fronte al solito refrain del governo che lo rilancia. Di questo governo come di quelli precedenti. Peccato che questo governo, come quelli di prima, quando si tratta di tradurre l’autoassolutorio e tronfio auspicio post-disastri in investimenti e, dunque, in risorse, progetti, cantieri, si mostri latitante allo stesso modo degli altri. E poco vale l’obiezione che Di Maio, Salvini e Conte sono lì da pochi mesi: la cartina di tornasole è la legge di Bilancio. Vi risulta che nella manovra vi siano fondi straordinari per piani eccezionali rivolti a fronteggiare il dissesto idro-geologico del nostro strepitoso quanto malandato Paese?

Sono mesi, invece, che dibattiamo senza costrutto su una misura assistenzialistica ed esoterica nella versione grillina, come è il reddito di cittadinanza. Un intervento che non si sa se e quando partirà ma per il quale sono stanziati 9-10 miliardi di euro l’anno. Somme rilevantissime di pura spesa corrente finanziata in deficit (dunque, con debiti a carico di ciascun cittadino) che, al contrario, potevano essere destinate prioritariamente a investimenti produttivi di un provvidenziale Piano Marshall a tutela del territorio italiano.

Il paradosso è che un’operazione come quella accennata si sarebbe rivelata proficua e lungimirante non solo per l’avvio della messa in sicurezza delle nostre terre ma anche come volano occupazionale per le migliaia di lavoratori che avrebbe richiesto. Ma tant’è: casse vuote e parole al vento.

Ma, per favore, non si invochi la spietatezza contabile dei ragionieri di Bruxelles come causa dei mancati programmi anti-dissesto, quando si sceglie di fare la voce grossa per una bandiera elettorale invece di spendersi davvero per conquistare i miliardi per salvare l’Italia che frana e cade a pezzi.