L’Europa punta sulle donne per rialzarsi

Verso sfide epocali: Truss nuova premier britannica

Liz Truss è la nuova premier britannica (Ansa)

Liz Truss è la nuova premier britannica (Ansa)

Liz Truss, la nuova premier britannica, è orgogliosa di essere la proiezione vivente del famoso aforisma di Winston Churchill: chi non è socialista a 20 anni, non ha cuore, ma chi lo è a 30 non ha cervello. A 16 anni la bionda Liz era socialista. Entrambi i genitori lo erano. Appartenevano alla sinistra del Labour Party. Ma già era arrivata Margaret Thatcher e con lei si impose una convinzione opposta: il dirigismo socialista, vale a dire la presenza dello Stato nella vita della nazione era la causa e non la conseguenza della crisi economica e del malessere sociale. Dunque la Lady di ferro rovesciò le priorità in nome del liberismo e rimise l’individuo al centro dell’azione politica, lo sgravò dai pesi dell’interventismo di governo e lo sottrasse a un fiscalismo e a una regolamentazione mortificanti. Liz Truss aveva 4 anni quando la Gran Bretagna si vide rivoltata "come un calzino" (vorrebbe farlo anche Giorgia Meloni). Ne aveva 15, quando Maggie passò le consegne a John Major. Diciotto quando poté misurare il successo della rivoluzione conservatrice. Le bastò. Passò ai tories con la determinazione tipica e consequenziale dei pentiti ideologici (Ronald Reagan per esempio).

Liz Truss nuovo primo ministro inglese: oggi l'incontro con la Regina. Johnson saluta

Ora la premier designata oggi dalla regina Elisabetta ha 47 anni. Due più di Giorgia Meloni. Si unisce alla dozzina di donne al potere in questa tribolata Europa. Voglio ricordare che oltre alla Gran Bretagna, anche la Francia ha una donna capo del governo. Che la Germania l’ha avuta sino a due anni fa. Che quasi tutti i Paesi del Nord Europa sono retti da donne. Che donne sono la presidentessa dell’Unione europea e la presidentessa della Banca centrale europea. Dunque l’Italia non sarebbe affatto un’eccezione. Prima volta nella storia repubblicana. Saranno loro, queste donne forti, a salvare l’Europa? La sfida russa è epocale e rischia di porre fine – come ha scritto la direttrice di Qn, Agnese Pini – all’era dell’affluenza. Incrociamo le dita.