Le scuole tecniche, non basta un libro

Chiariamo subito che non è colpa dei giovani. Troppo facile dare del bamboccione al ragazzo che non risponde all’offerta di lavorare come saldatore o attrezzista navale. Perché quelle professioni non si improvvisano. Occorre un percorso di studio che prepari uno studente a occupare un domani quel posto di lavoro. Una formazione che contenga la preparazione pratica al mestiere e al tempo stesso una solida base culturale, perché nella vita non si è solo saldatori o avvocati o medici o attrezzisti navali, ma si è prima di tutto cittadini responsabili.

La sfida passa dalle aule scolastiche, ma anche da una rivoluzione culturale dove l’istruzione e la formazione professionale vanno di pari passo, con la scuola attenta alle evoluzioni del mondo del lavoro. Non esistono professioni socialmente meno attraenti. La differenza sta nella formazione globale della persona. È un passaggio importante per un paese con una disoccupazione giovanile a livelli intollerabili e un livello di istruzione troppo basso. Lo snodo è far coincidere bisogni e potenzialità: dare un lavoro ai giovani, evitare l’emorragia di energie verso l’estero, migliorare la preparazione culturale e l’istruzione complessiva della società. Il bagaglio delle competenze tecniche va di pari passo con quello delle conoscenze culturali. 

Non solo gli istituti tecnici, ma tutte le scuole, anche i licei, hanno la responsabilità di stare al passo con il mercato del lavoro. Significa sapere preparare adeguati tecnici o professionisti, ma anche coltivare le cosiddette soft skill necessarie per qualsiasi lavoro. Nelle imprese, a ogni livello, si chiede di sapere lavorare in gruppo, di cooperare, di risolvere problemi in maniera creativa. L’Italia è piena di ottimi esempi, il cammino è avviato. L’obiettivo è crescere insieme: dare l’opportunità ai giovani di trovare lavoro, alle imprese di avere manodopera qualificata, allo Stato di contare su cittadini istruiti e capaci di scegliere. Per tutti la consapevolezza che oggi l’istruzione prosegue per tutta la vita. Solo con questo mix un Paese può evolvere nella competizione globale.