La vergogna del Paese dei furbetti

Adesso abbiamo i dati ufficiali del governo (qui le tabelle in Pdf). E ci si può chiedere come possano dormire sereni i presidenti e gli assessori alla Sanità di Sardegna (6.3 %), Toscana (10.47 %) e delle altre sei regioni italiane che hanno vaccinato meno del venti per cento dei loro cittadini che hanno più di ottant’anni. Abbiamo 250mila medici, 350mila infermieri, 50mila dentisti e 20mila ostetriche. 670mila persone in tutto. Si aggiungano 300mila operatori socio sanitari che in larga parte non entrano in corsia. E un numero non facilmente quantificabile di sanitari che operano nelle residenze per anziani

Alla fine di dicembre si è detto che subito dopo il personale autenticamente sanitario sarebbero stati vaccinati i 4milioni442mila italiani che hanno più di ottant’anni. Tre mesi dopo un milione e mezzo di essi deve ancora ricevere la prima dose, mentre sono stati vaccinati 8milioni 700mila italiani. Nel Belpaese delle raccomandazioni, stavolta si è superato il limite. Avvocati, magistrati, studenti, docenti universitari che fanno solo didattica a distanza spesso con contrattini di poche ore. E poi amici, parenti, giornalisti di grido che si camuffano da figli unici premurosi e si difendono mentre stanno cacciando via le loro nobili tossine in un albergo prestigioso. Che vergogna e che tristezza. Eppure questi nostri amministratori, leggendo dei 457 morti di ieri e delle migliaia delle ultime settimane, come fanno a non chiedersi se qualcuno avrebbero potuto salvarlo?

Esistono furbetti sotto ogni latitudine. Mario Draghi è stato il primo a sequestrare 250mila fiale di Astrazeneca destinate all’Australia. Nessuno s’era mosso prima e da allora i sequestri può farli solo Bruxelles, sentina di contratti che farebbero bocciare qualunque praticante avvocato. Pare di aver capito che l’Unione non esporterà più niente fino a quando non saranno stati raggiunti i quantitativi pattuiti. Quindi i 29milioni di dosi di Astrazeneca scoperti ad Anagni dovrebbero essere distribuiti solo tra i 26 paesi e all’Italia toccherebbero 3milioni770mila dosi, pari al 13 per cento che ci spetta in ogni ripartizione.

Infine, i furbetti delle riaperture. E’ giusto che per la follia degli Ateco o non so per che cosa siano aperti nelle zone rosse negozi di profumi e lingerie di lusso e non un normale negozio di scarpe o di abbigliamento? Dopo Pasqua, risorgiamo con una nuova stagione: si riaprano anche bar e ristoranti, magari con orari limitati. E i sindaci facciano i controlli. Scomodi, ma necessari.