La strada del debito

La teoria della "finanziaria espansiva" potrebbe essere liquidata con poche parole dicendo che qualunque cosa si faccia, con questa burocrazia, con questo sistema fiscale, e con questa legislazione sul lavoro, sarà comunque sbagliata. Ma si può essere più dettagliati. L’idea che per rilanciare l’economia sia sufficiente distribuire un po’ di denaro a chi ne ha poco è affascinante e semplice. Ma non funziona quasi mai. I governanti, per ingenuità o per ignoranza, di solito pensano che con quei denari la gente si precipiti a comprare sacchi di patate a chilometro zero e biciclette riammodernate dal meccanico sotto casa, facendo così crescere l’economia nazionale. Ma non è così.

Negli ultimi anni sono stati distribuiti un po’ di soldi. Il risultato è stato che le importazioni sono cresciute il quadruplo del Pil. La gente ha comprato iPad, telefonini, automobili e, nei casi più disperati, sandali vietnamiti. In sostanza, abbiamo finanziato le attività di altri Paesi (ricchi e poveri). In un’economia aperta questo è inevitabile: la gente compra quello che desidera, non quello che vorrebbero i governanti. Una volta si diceva che invece di regalare il pesce alla gente, bisognerebbe insegnare a costruire canne da pesca (così il pesce se lo vanno a pescare per tutta la vita). Qui, invece, si sta pensando di servire il pesce già saltato in padella, con contorno di olive e di patatine. Per di più con soldi presi a prestito sui mercati internazionali, cioè facendo nuovi debiti: se fosse così semplice, non ci sarebbe un solo Paese in recessione al mondo. E nemmeno noi non saremmo mai andati sotto la linea dello zero. La realtà è che bisognerebbe fare esattamente il contrario: aiutare le imprese a produrre di più e meglio, a esportare di più. Ad esempio, prendendo tutti i soldi che si pensa di distribuire al popolo (o ai propri elettori?) e utilizzandoli per diminuire il cuneo fiscale, per incentivare le imprese che innovano e quelle che vanno alla conquista dei mercati internazionali. Certo, è una strada più saggia, ma anche più lenta. Qui invece c’è già aria di elezioni. Allora, niente canne da pesca, ma direttamente pani e pesci. A debito.