L'eccellenza trionfa

L’efficienza della sanità allunga la vita. Quella che può sembrare una considerazione di mero buon senso o, comunque sia, scontata trova, invece, puntuale conferma nei numeri dell’ultimo dossier dell’Osservatorio sulla salute nelle regioni italiane dell’Università Cattolica.  La diversa e variabile aspettativa di vita dei connazionali è frutto delle diseguaglianze: campano meglio e di più coloro che sono più istruiti e coloro che hanno più risorse economiche. E fin qui c’entrano tante cose, non necessariamente legate, però, al ruolo dello Stato o del pubblico. Ma quando verifichiamo, dati alla mano, che a parità di formazione e di reddito, i residenti del Nord e del Centro vivono più a lungo di quelli del Sud, allora sul banco degli imputati non possono non finirci i sistemi sanitari regionali di una parte del nostro Paese.

La sanità del Mezzogiorno, pur con le dovute eccezioni individuali, rimane largamente più costosa, inefficiente e inefficace di quella del resto dell’Italia. Ma questo non è solo un problema per i conti pubblici (e sarebbe già grave): è un fattore di rischio per la stessa salute dei cittadini e per la loro speranza di vita.

Ma, d’altra parte, quando si nominano commissari i presidenti delle regioni coinvolte nella pessima gestione, che altro ci si può attendere? Solo la ricostruzione dei bilanci delle Asl attraverso la «tradizione orale» o «l’ascolto certificato», come scrisse un alto dirigente del Tesoro in una relazione ispettiva.