Irregolari allo sbando

Non sappiamo come andrà a finire lo scontro (speriamo non fisico) tra fascisti e antifascisti programmato per oggi a Macerata. Ma temiamo che le manifestazioni non aiutino a capire i problemi. Luca Traìni è certamente un fascista. Ma il fascismo è un fenomeno troppo complesso e datato per essere ricondotto all’atroce sparatoria di un esaltato. Deve preoccupare piuttosto la solidarietà non marginale– dichiarata e soprattutto sussurrata - che Traìni ha ricevuto fuori e dentro il carcere. E questa non si soffoca con una marcia, ma rispondendo a una domanda serissima: che cosa fare degli immigrati irregolari presenti in Italia. Sono circa 600mila (il dieci per cento di quelli regolari, a loro volta il dieci per cento di una popolazione italiana in decrescita). Una parte molto minoritaria di questi avrà il permesso di restare, ma rispedire rapidamente a casa gli altri è una illusione, visto che finora ne abbiamo rimandati indietro meno di ventimila all’anno. Purtroppo l’immigrazione è un business. Lo Stato riconosce 500 euro al mese per il vitto e l’alloggio a chi ospita un immigrato. 

Moltiplicate per i grandi numeri e vedrete che c’è un bel margine. L’immigrato riceve a sua volta 75 euro al mese. Non avendo nulla da fare, cercherà di integrare la paghetta in qualche modo. Di qui lo spaccio e una serie di attività illecite. Come impedirlo? La repressione non basta. Il decreto Minniti stabilisce che sindaci e prefetti possono utilizzare gli immigrati per lavori socialmente utili "in modo volontario e gratuito". Il ‘volontario’ è insostenibile. Se ospito uno in casa mia senza averlo invitato e gli assicuro vitto e alloggio, posso chiedergli di aiutarmi nelle faccende di casa? Ogni comune ha una infinità di faccende di casa da sbrigare. Quel ‘volontario’ dovrebbe perciò tradursi in ‘obbligatorio’, pena la priorità nel rimpatrio o altre sanzioni severe. Se poi non ci sono italiani disponibili a fare un certo tipo di lavoro, potremmo immaginare un piccolissimo arrotondamento alla paghetta per incoraggiare i renitenti. Sento già il borbottio di qualche lettore, ma dobbiamo essere realisti. Quel che non si può assolutamente tollerare è che centinaia di migliaia di irregolari giovani e in perfetta salute ciondolino nelle strade. È una immagine devastante, una carica a molla che esplode al minimo incidente, provocando intolleranza e razzismo. Resta il problema di arginare gli sbarchi e qui Minniti ha fatto molto, in una situazione non facile nella Libia, dove Berlusconi aveva risolto il problema grazie a uno storico accordo con Gheddafi, ucciso per lo stolto cinismo di Sarkozy e l’incompetenza della Clinton. Stiamo andando in Niger con dieci anni di ritardo, ma anche questo è un ottimo segnale. Resta il fatto che la criminalità degli immigrati è proporzionalmente quattro volte quella degli italiani. Se non toglieremo dalle nostre strade e dalle nostre periferie centinaia di migliaia di persone senza meta, andremo incontro a guai seri.