Mercoledì 24 Aprile 2024

Il premier decisionista

La decisione di prevedere l'obbligo vaccinale per i prof accentua il profilo decisionista del premier. Segno di forza e libertà interiore. La lezione dei suoi maestri gesuiti

Il premier Mario Draghi in un saluto alla stampa a Palazzo Chigi (Ansa)

Il premier Mario Draghi in un saluto alla stampa a Palazzo Chigi (Ansa)

Non c’è che dire, al di là del merito della questione la decisione di prevedere l’obbligo di vaccinazione per gli insegnanti con la conseguente e inevitabile sanzione (un obbligo senza sanzione è solo un consiglio) accentua il profilo decisionista di Mario Draghi e ci restituisce una realtà a cui obiettivamente non eravamo più abituati, quella dell’uomo di governo che governa, decide e in quanto tale punisce chi non si adegua. Il personale interessato è probabilmente non molto, perché di qui a settembre gli insegnanti saranno o tutti vaccinati o esentati per giustificati motivi, ma l’impatto della decisione del governo (o vi vaccinate o vi tolgo lo stipendio) è comunque forte. Certo, una presa di posizione analoga c’era stata per i sanitari, ma la scuola nell’immaginario popolare è un’altra cosa. Scuola non vuol dire solo insegnanti e bidelli, ma anche famiglie, babbi e mamme, nonni, ragazzi. La carne viva del Paese.

Dopo il successo sul green pass (e il sintomo del successo sono i sondaggi secondo i quali la stra-grande maggioranza degli elettori di centrodestra sono favorevoli a green pass e vaccini), Draghi decide quindi di alzare il tiro. Segno che si sente sicuro, e che con lucidità ha capito come sulla riapertura della scuola in presenza si gioca molte delle chance sui quali il governo prima di lui si era arenato, con la debacle sui banchi a rotelle e le mascherine rimaste inutilizzate raccontano. E non ha paura, il premier, a spendere la sua faccia, che è la faccia di sempre, quella di un politico dai modi miti e accomodanti ma dalle idee chiarissime. Draghi è obiettivamente in corsa per il Quirinale ma non si comporta per nulla come chiunque nella stessa situazione, adottando atteggiamenti morbidi e accomodanti, cercando di non scontentare nessuno e facendosi amico di tutti. Draghi fa l’opposto non piegandosi a compromessi, e via via ha scontentando tutti. UN atteggiamento che non sa per niente di calcolo e di tattica, ma forse risente del grande insegnamento gesuitico (di cui lui è stato allievo) sul valore della libertà interiore. Si fa quello che serve e che la coscienza ci impone, il resto verrà dopo.