Mercoledì 24 Aprile 2024

Legittime paure

Sarà frutto di questa psicosi che ci ha preso. O che ci hanno fatto venire i seminatori di ansia; senza motivo, ovviamente, visto che le statistiche confermano che il crimine è in netta flessione. Alle corde. Ma avere una persona in divisa che la notte vigila sulle nostre case e sulle nostre persone, ci fa dormire sonni più tranquilli. Anche se quelle divise sono solo occhi che guardano, che segnalano in attesa che intervenga lo Stato. Anche se questi vigilanti dobbiamo pagarli noi, che già paghiamo le tasse per i magri stipendi di poliziotti e carabinieri. Così vanno le cose in tante parti d’Italia, e bisogna prenderne atto con tranquillo realismo. Cercando una buona volta di capire il perché, senza seminare inutili allarmi sulla tenuta della democrazia. Un po’ come successe con le prime “ronde”, fenomeno di cui una gran parte della nostra intellighenzia segnalò la “pericolosità costituzionale”.

Senza però cercare di spiegarsi come mai questi comuni cittadini preferissero passare il tempo libero a pattugliare le strade invece che davanti alla tv. Paranoia collettiva o reale allarme sicurezza? Diciamo che il secondo ha alimentato la prima. Partendo da fatti concreti, però, non da illusioni ottiche. Quelle che danno spesso le statistiche che non possono monitorare ogni fatto criminale e la sua dinamica. In che statistica figura il tizio che senza un motivo ha spinto giù dal marciapiede una signora, che solo per un miracolo non è stata schiacciata da un’auto? In che statistica finirà il fatto che sia stato subito rimesso in libertà? Come 22 dei 27 spacciatori arrestati pochi giorni fa dalla polizia di Pisa dopo una lunga, complessa e brillante operazione, già restituiti al loro ignobile mestiere. Allarmismo, psicosi o paura legittima? Certo, lo Stato non può essere ovunque. Potrebbe essere migliore, però, nelle leggi e in chi le applica. Visto che così non è, ben vengano queste forme di difesa coordinate con le autorità. Soldi in più. Ma spesi bene