Martedì 23 Aprile 2024

I paladini del non fare

governo, No-Tav. Diteci che non vero! Diteci che nell’ondivago contratto che ogni giorno viene chiuso (e riaperto) da Salvini e Di Maio, non ci sarà il blocco di quest’opera ferroviaria che deve collegare Italia e Francia, Europa a Europa. Ditecelo, perché se fosse vero; se non fosse solo una riflessione comune alla Francia, beh, non venga mai più alle nostre orecchie la parola d’ordine unica e categorica: «Lotta agli sprechi». Abbiano almeno la decenza di sprecare senza fingere di fare il contrario.

Dopo lo sfogo, proviamo a ragionare. Lasciamo stare dettagli irrilevanti come gli accordi internazionali sottoscritti, i progetti, gli scavi effettuati, la gente che ci sta lavorando e le famiglie che ci stanno campando. Impegni da onorare, insomma, e pure onerosi. Dice che per l’avvio dei lavori abbiamo già speso un miliardo e 200 milioni. Errore, abbiamo speso molto di più. Quanto ci è costato e ci costa, ad esempio, lo spiegamento di forze dell’ordine, l’esercito che lo Stato ha dovuto mettere in campo a difesa della legalità, per fronteggiare anni di legittime proteste dei valligiani, e di intollerabili violenze dei vari gruppi di estremisti che hanno assediato i cantieri e assalito le forze dell’ordine? Quelli a cui non gliene frega niente del contesto, che sia la Tav, il G8, il G7; la carovana degli sfasciatutto che ha invaso la Val di Susa.

Danaro a parte, il problema e la soluzione sono molto semplici. Mettiamo addirittura che l’opera non serva. Mettiamo che non si dovesse nemmeno dare un colpo di pala. Ma siccome la macchina è partita, diciamo pure giustamente, fermarla sarebbe la vittoria della sopraffazione e del non fare; del Paese del no che ci fa spendere miliardi per chiudere due centrali nucleari che non hanno mai funzionato: che ci costa 2-300 milioni di euro per un ponte sullo Stretto mille volte progettato e mai fatto; che moltiplica i costi di ogni infrastruttura a suon di veti e di Tar. L’Italia del declino che la nuova maggioranza vorrebbe archiviare. Se così fosse, allora meglio sarebbe: No-Governo, Sì-Tav.