Mercoledì 17 Aprile 2024

Le buone intenzioni. Rischio boomerang

IL doppio criterio giocato tra incentivi e penalità sembra ispirare le prime iniziative concrete del nuovo governo. Vale per l’obiettivo di eliminare il divario retributivo tra uomini e donne. E vale anche per quello di ridurre l’uso del contante soprattutto in funzione anti-evasione. Le buone intenzioni, dunque, non mancano. Ma di buona volontà e nobili intenzioni sono lastricate le vie dell’inferno. Intendiamoci: sia il target a favore della parità salariale di genere sia quello per favorire i pagamenti elettronici e, dunque, la loro tracciabilità sono condivisibili. Così come lo è il principio di realizzare queste operazioni attraverso forme di incentivazione premiale delle scelte delle imprese e dei comportamenti dei consumatori. Attenzione, però, a ricorrere «anche» al meccanismo delle penalizzazioni e delle sanzioni.

Nel Paese delle grida manzoniane e del formalismo vincolistico, dell’impero del comma e del capoverso, ogni obbligo in più in ambito economico a carico di imprese e famiglie si trasforma o in un inutile e vuoto adempimento o in un oneroso peso che paralizza l’azione dei singoli operatori. In entrambi i casi ci troveremmo di fronte a esiti che, per un’eterogenesi dei fini tipica dei nostri governi, trasformerebbero sacrosante battaglie in sicure sconfitte. Non mancano, purtroppo, esempi recenti di fallimenti di un’impostazione che rinvia a forme di antropologia negativa: l’eco-tassa sui veicoli inquinanti, introdotta lo scorso anno, ha finito per scoraggiare gli acquisti di auto comunque nuove, con il risultato di lasciare in circolazione quelle vecchie ancora più inquinanti. Insomma, non c’è nessun bisogno di ampliare il perimetro della tassazione opprimente e della burocrazia asfissiante per cercare di raggiungere traguardi condivisibili anche sul fronte della parità sul lavoro tra uomini e donne come su quello della maggiore fedeltà fiscale. Ben vengano, dunque, interventi operativi del governo e del Parlamento nei due ambiti, ma, per favore, risparmiateci altri balzelli e altre via crucis burocratiche. Altrimenti, saremmo all’ennesima scusa per fare cassa.