Invasione di campo

ALLORA è un vizio. Un brutto vizio, quello dei gendarmi francesi di fare passeggiate, controlli ed espulsioni abusive sul nostro territorio. Che è esattamente sacro come il loro. Per guardare senza troppa animosità, peraltro legittima, questa brutta storia di frontiera, proviamo intanto a invertire le parti. Cosa sarebbe successo se i nostri poliziotti avessero scaricato immigrati in un paesino d’Oltralpe? Cosa avrebbero detto madame e monsieur Macron se i nostri carabinieri armati fino ai denti avessero chiesto i documenti in Francia a cittadini francesi? Ve l’immaginate il fiume di proteste, indignazione, nazionale e internazionale. Anche la Ue senza dubbio avrebbe detto la sua. E sarebbero state parole di fuoco. Giustamente. Perché queste cose non si fanno tra Stati sovrani e fratelli, e se si fanno è molto grave. Ve l’immaginate una pattuglia francese che entra in Germania! Bene, noi non valiamo meno di Berlino. Non per nazionalismo, ma per dignità.

Dunque, bene ha fatto il ministro degli Interni a pretendere ben di più di qualche scusa. E se un magistrato tosto come Spataro si muove, beh, vuol dire che qualcuno l’ha fatta grossa. Tutto regolare. Meno una cosa: la personalizzazione della vicenda. Che è uno scontro duro tra due Paesi, non una baruffa tra Salvini e l’Eliseo, che notoriamente non si stanno simpatici. Questo è bene ribadirlo perché la tesi macroniana che si tratti solo di isteria e propaganda leghista è ovviamente strumentale: sa di avere torto, e la butta in caciara singola. Certo, Salvini è uno che i toni sa bene come alzarli. Gli altri politici italiani, però, finiscono per assecondare questa impressione di isolamento con un profilo talmente basso da essere inesistente. Qualche sussurro, nessun grido. Doveroso. Vogliamo pensare male? Se ci fosse ancora Minniti al Viminale, per esempio, le proteste sarebbero un coro da lombardi alla prima crociata. C’è da giurarci. Cosi come a scena ribaltata, tutto il mondo politico francese si stringerebbe al suo ministro che difende il suolo patrio. Conclusione. Il declinante Macron deve smetterla di offendere il buon senso e l’Italia. E l’Italia di pensare che a essere offeso da Macron sia solo Salvini.