Martedì 23 Aprile 2024

Grillini e giustizia. La doppia morale dei duri e puri

Un’azienda dà 60mila euro a Open: perquisizioni, accuse, aperture dei tg. La stessa azienda ne dà poi 600mila alla Casaleggio e 240mila al blog di Grillo. Tutti zitti. La chiosa, provenendo da un deputato renziano, è sicuramente interessata. Ma coglie ampiamente nel segno una delle stravaganti anomalie non solo di questa stagione: la diversità di trattamento rispetto a vicende, all’apparenza, simili. Ma, quel che è peggio, è che i casi sono solo a prima vista analoghi. La Fondazione Open, può piacere o non piacere, è una entità che, come tutte le fondazioni dello stesso ambito, non ha scopi di lucro, ma politico-culturali. Ha ricevuto finanziamenti privati tracciati e certificati. Si può presumere che gli imprenditori "donatori" non siano "solo" filantropi, ma abbiano interessi da far valere. Né più né meno di quanto accade per i finanziamenti leciti di campagne elettorali o eventi politici. Siamo, fino a prova contraria, dentro un circuito lineare e trasparente. 

La Casaleggio Associati e la società che gestisce il blog di Grillo sono, invece, società commerciali con finalità di lucro: incassano soldi per i servizi che forniscono. E tra questi servizi, per la Casaleggio, c’è anche, secondo quello che si legge nel contratto con Onorato, la fornitura di tipiche prestazioni da società di lobby. Tutto lecito e regolare, fino a prova contraria.

Peccato, però, che Grillo è "anche" il guru del Movimento. E che Casaleggio è "anche" il presidente dell’Associazione Rousseau che gestisce la omonima piattaforma dei 5 Stelle, ed esercita un’influenza (per non dire altro) rilevantissima sui grillini. Niente di illecito, ma è possibile ipotizzare quantomeno un robusto conflitto di interessi? E Luigi Di Maio, che fa la morale a tutti, ha qualcosa da dire?