Giovedì 25 Aprile 2024

Fibrillazioni post voto. La politica scherza col fuoco

La politica è affascinante perché irrazionale. Il centrodestra conquista una regione storicamente a sinistra, amministra tre quarti del Paese, eppure sembra che abbia perso. L’unità Salvini-Meloni-Berlusconi, vanto degli ultimi mesi, sembra frantumata. Salvini, che ha preso il 40 per cento in Toscana, pur perdendo, finisce sotto processo, anche politico, dopo quello giudiziario che lo vede imputato adesso anche a Palermo dopo Catania per aver fermato la nave Open Arms. Sequestro di persona. È una cosa seria? Mentre l’Europa annaspa sulla distribuzione dei migranti e la Francia intima a una nave di profughi diretta a Marsiglia di fare rotta verso Olbia. Un’ importante autorità tunisina l’altra sera mi ha detto: i tedeschi si scelgono i nostri tecnici, come hanno fatto con i siriani; i francesi fanno la fila davanti alle nostre università per prendersi medici e infermieri e da voi arrivano i mascalzoni… Il Movimento 5 Stelle è in rivolta per aver perso male le elezioni: ma quel risultato era scontato. Il problema è che da quando Di Maio ha lasciato il timone, la nave va alla deriva. Crimi non è Churchill, ma lo sapevamo anche prima che diventasse capo politico. Adesso Di Maio – il più strutturato della compagnia – deve riprendersi il comando, ma se si espone i cecchini lo abbattono. Dunque deve mimetizzarsi in una segreteria politica. Eletta da chi, visto che in Rousseau credono ormai solo Casaleggio e i suoi cari? Zingaretti si è oggettivamente rafforzato. Ha perso una regione storica, ma le belle affermazioni di Toscana, Puglia e Campania hanno mandato per aria in un soffio i preparativi di un funerale già pronto: bara, fiori, corteo di condolenti, light lunch per i parenti che vengono da lontano. Dunque anche il governo si è rafforzato? Sì. Anzi, no. Perché alla tranquillità dell’azionista di minoranza (il Pd), si affianca la turbolenza di quello di maggioranza (il M5S). E perché? Per i 37 miliardi del Mes, destinati alla sanità. Salvini e Meloni sono contrari perché temono che se mai andassero al governo, l’Europa tirerebbe fuori i vincoli di un trattato oggi messo a dormire. Ma i grillini che hanno da temere? Eppure, accettare il Mes sarebbe quel che fu lo sparo di Sarajevo per la prima guerra mondiale: rischio serio di scissione, di possibile crisi di governo, di cataclisma. La politica è affascinante perché irrazionale. Ma con l’autunno e l’inverno che ci aspettano stiamo scherzando col fuoco.