Martedì 23 Aprile 2024

Facebook, subito nuove regole

Alexander Nix, Ceo di Cambridge Analytic (Ansa)

Alexander Nix, Ceo di Cambridge Analytic (Ansa)

PROPRIO mentre in Europa sta per diventare pienamente operativo il nuovo Regolamento sulla privacy, che introduce dal 25 maggio nuovi obblighi per aziende e cittadini, un altro scandalo svela la vulnerabilità della Rete. La vicenda Facebook-Cambridge Analytica, oltre che produrre effetti devastanti sul versante finanziario, ripropone all’attenzione mondiale il tema della protezione delle informazioni che ciascuno di noi inserisce on line. Negli ultimi mesi in Belgio, Spagna e Francia i tribunali nazionali hanno multato la piattaforma di Zuckerberg per aver utilizzato illecitamente i dati degli utenti senza il loro consenso, vendendoli agli inserzionisti per finalità promozionali e commerciali. Altro risvolto inquietante dell’opacità dei colossi della Rete nel trattare le informazioni private emerge ora con riferimento alle campagne elettorali. I dati di 50 milioni di utenti sono stati utilizzati in modo inappropriato per manipolare il consenso alla vigilia delle elezioni negli Usa. Nel mirino una applicazione che, attraverso un semplice test sulla personalità, carpisce dati personali sugli utilizzatori, condividendoli con terze parti e quindi violando le policy di Facebook, che infatti ora corre ai ripari bloccando gli account riconducibili alla società di marketing e ricerca, Cambridge Analytica. Ma il social network cosa ha fatto per verificare l’attendibilità della app scaricata dagli utenti vittime del tranello? Visto che i fatti risalgono a diversi anni fa, perché solo ora Facebook ha dichiarato la conoscenza della grave violazione? La vicenda presenta contorni torbidi e minacciosi per la democrazia. Intervengano le organizzazioni internazionali per contenere lo strapotere delle piattaforme digitali.