Giovedì 25 Aprile 2024

Elezioni Usa 2020, i democratici senza visione rilanciano Trump

Ogni quattro anni si ripropone la metafora dell’October Surprise. Una sorpresa, un evento imprevisto in grado di alterare i pronostici elettorali. Nel 2016 ci fu la riapertura dell’inchiesta Fbi su Hillary Clinton. Nel 1980 l’accordo preventivo fra Ronald Reagan e l’Iran. Quest’anno la sorpresa sembra arrivata in anticipo, stando a un sondaggio di Rasmussen. In settembre e non in ottobre, a ridosso delle elezioni in calendario, invariabilmente, il primo martedì di novembre. Trump è in vantaggio. Qualcuno lo riferisce al trattato di pace in Medio Oriente. Improbabile. È sempre stato l’interno e non l’estero a decidere la corsa alla Casa Bianca.

Hillary Clinton perse perché era lei. Ronald Reagan vinse perché era lui. E allora come si spiega la rimonta? Stando all’accreditato Rasmussen, il repubblicano Trump ha un punto in più rispetto al democratico Joe Biden: 47 a 46 per cento. Ma due mesi fa era sotto di 12 di punti. Un mese fa di 8. Ora il gap sembra chiuso. Questa è la vera sorpresa. Verso la riconferma? Non è detto. Conta il voto elettorale, Stato per Stato, e non il voto popolare.

Quattro anni fa la Clinton vinse il voto popolare ma perse in alcuni Stati chiave, come Florida, Pennsylvania, Michigan e soprattutto Ohio (nessun presidente è stato mai eletto senza l’Ohio). In quegli Stati Biden pare ancora in vantaggio. Eppure è vulnerabile. Su di lui pesa l’eredità della doppia presidenza Obama, di cui era vice. Pesano l’opacità della personalità. Ma ha dalla sua l’establishment, i giganti di Internet, quasi il 90 per cento delle televisioni e dei giornali. Non basta. Lo ammette con rabbia Bernie Sanders: Biden non ha un messaggio che non sia la cacciata di Trump. Bernie Sanders è il leader della sinistra democratica. Lui il messaggio ce l’ha: statalista, assistenziale, dirigista, in una parola socialista. Biden invece non vuole spaventare i moderati. Dunque non ne parla. Preferisce demonizzare l’avversario, come accade altrove. E nemmeno parla degli incendi e dei saccheggi notturni motivati dalle proteste razziali. Di qui il consenso per il messaggio Law and Order di Trump.

Poi c’è la pandemia. Gli indecisi si chiedono: cosa farebbe di diverso rispetto a Trump? Poi c’è l’economia: la contrazione del Pil è del 3,5 per cento, la disoccupazione all’8,4. Non male in questa situazione. Infine c’è lo spettacolo di un uomo dallo sguardo spento. Accetta domande solo se ha risposte scritte. Anche questo conta. Insomma la partita è aperta.