Giovedì 18 Aprile 2024

Come uscire dall'angolo

Il risultato sardo è quasi scontato. Vince il centrodestra, anche se la partita fra Lega e Forza Italia è aperta. Ma il vero nodo e le conseguenze sugli equilibri politici nazionali verranno dal risultato dei 5 Stelle. Anche in questo caso la previsione è scontata. Il risultato straordinario del 42,5% alle passate Politiche non è riproducibile. Anzi, è un precedente pericoloso perché da vette tanto alte si può solo scendere. Il vero problema è il quanto. Un risultato che segni il dimezzamento dei voti sarebbe una débâcle difficile da metabolizzare. Si aggiungano due dati che aggravano il quadro. Abruzzo e Sardegna sono regioni meridionali. Quindi si tratta di territori particolarmente sensibili al richiamo dei 5 Stelle. Perdere nel Mezzogiorno per il quale, soprattutto, è stato pensato il reddito di cittadinanza è una sconfitta aggravata. C’è poi un secondo fattore. Nell’alleanza regionale del centrodestra sarà la Lega la forza trainante. Se alle Politiche del 4 marzo FI ha staccato la Lega di 4 punti, 14,7% contro 10,7%, domani il rapporto di forza si ribalterà. In sostanza, le alleanze a geometria variabile della Lega premiano quest’ultima, ma penalizzano i 5 Stelle. Non è peregrina, anche se impraticabile, l’idea di chi ha ipotizzato una convergenza fra Lega e 5 Stelle alle Europee.  È un progetto politicamente irrealizzabile, ma che risponde a questo stato di necessità: superare e riassorbire questo vantaggio competitivo della Lega. Come raggiungere lo scopo è problema aperto. Intanto, viene oscurato Di Battista, accusato di aver procurato danno in Abruzzo. Poi si pensa alla ristrutturazione del Movimento in partito, che comunque è questione lunga e complessa e contrasta col codice genetico del Movimento. Nel frattempo si tiene duro. Salvini, che è avvantaggiato ribadisce che nulla cambierà, comunque, dopo le elezioni. Dal suo punto di vista non c’è dubbio che questo convenga. Il problema è se conviene ai 5 Stelle. Se possiamo azzardare una previsione, il governo resterà in piedi fino alle elezioni europee, magari con una conflittualità interna accentuata. Poi dipenderà dai risultati di maggio e dall’eventuale aggravarsi della crisi economica. [email protected]