Mercoledì 24 Aprile 2024

Risveglio moderato

Cagliari, 25 febbraio 2019 - I sardi hanno pianto sul latte versato. Gente seria. Nella luce fioca degli exit poll, splende in primo luogo il faro della partecipazione. Non previsto, non scontato in una terra che lo Stato centrale sembra aver dimenticato. E anche quello locale, se il candidato del centrodestra avrà la meglio sull’avversario di centrosinistra. Scontato ma non troppo, in una fase storica in cui ogni appuntamento elettorale segna un cambio d’epoca. Un’era di voto fluido. Lo sanno bene i 5 Stelle che sembrano sciogliersi anche al sole della Sardegna. Un possibile bis dell’Abruzzo, con i voti del 4 marzo scorso tagliati in due, e un probabile antipasto (indigesto) delle Europee.

In un’Italia che sembra tornare a un più compiuto bipolarismo con il risveglio del centrosinistra sospinto da una variabile non indipendente rappresentata dal successo personale del sindaco di Cagliari Zedda che pescherebbe voti ovunque, ben più di quelli non eccelsi della sua coalizione. Il che fa piazza pulita dei giudizi sprezzanti spesso assegnati all’elettorato da chi è insoddisfatto dei propri risultati. Come fossero tutti rozzi, fuori di senno, incapaci. Errore: la gente sa bene cosa e per chi votare. E se cambia massicciamente rispetto a pochi mesi prima, ha ben chiaro perché lo fa. Non a caso anche nel centrodestra il voto pare confermare la trazione leghista, ma anche un risveglio moderato incardinato su Forza Italia. Detto questo, con il partito di Di Maio che appare in avanzato stato di liquidazione, beh, il governo farà sempre più fatica a far finta che nel Paese politico non stia succedendo niente. Soprattutto non potrà farlo il Movimento già colpito dal voto abruzzese, lacerato dal caso Diciotti, e ora dal possibile dimezzamento sardo. Esattamente non si augurava neppure Salvini, che tifa Lega, ma tiferebbe anche per arrivare con Conte fino al 26 maggio per assestare i rapporti di forza con gli alleati. Un equilibrio che faticherà a reggere al susseguirsi di spallate elettorali. Capaci di far crollare un nuraghe. E aprire crepe a Palazzo Chigi.