Mercoledì 24 Aprile 2024

I pochi voti che sposta l'Europa

I reiterati interventi in campagna elettorale finiscono per essere controproducenti

Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni, Matteo Salvini (Ansa)

Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni, Matteo Salvini (Ansa)

Ci siamo mai chiesti quanti voti sposta la mitica "Europa"? Quante persone cambiano opinione o semplicemente confermano in un'idea magari traballante perché hanno sentito che l'"'Europa" ha detto una cosa piuttosto che un'altra? Probabilmente pochi.

L'altra settimana è stato il Commissario agli Affari europei Moscovici a mandarci un pizzino, adesso è il ministro Padoan a spiegare che l'Europa "è preoccupata", ovviamente dall'ipotesi che vincano quelli del fronte identificato come populista. Le preoccupazioni di Bruxelles sono comprensibili, da loro punto di vista, le insistenze un po' meno. Considerando anche il livello di popolarità di cui le istituzioni comunitarie godono attualmente tra i nostri connazionali, con l'Europa che a ogni piè spinto mette bocca sugli affari italiani salvo girarsi dal'altra parte quando siamo in difficoltà come nel caso dei migranti, ecco considerando tutto questo è anche possibile che questi reiterati interventi finiscano per essere controproducenti.