Venerdì 19 Aprile 2024

Economia sostenibile. Imprese pronte alla sfida green. Il futuro è ora

Il futuro dell’industria è nella creazione di prodotti verdi, nel riutilizzo dei materiali già usati, nel taglio dei consumi di materie prime vergini, nella riduzione dei rifiuti e dello spreco energetico. Ce lo dice l’Europa, che ha varato ben quattro direttive sull’economia circolare, ma ce lo dicono anche i bilanci delle imprese impegnate nella green economy, che corrono più delle altre, sono più competitive e innovano di più, come emerge anche dall’ultimo rapporto GreenItaly.

Il sistema produttivo italiano, da sempre povero di risorse, è ben piazzato per tener testa alla pressione competitiva globale, grazie a un’importante tradizione di frugalità. Dai rottami di Brescia agli stracci di Prato, fino alla carta da macero di Lucca, in Italia si pratica da secoli l’attenzione all’efficienza e il controllo dei consumi di materie prime. Questa sintonia fra le origini e le nuove istanze di sostenibilità si è tradotta in una reazione di sistema alla crisi, praticata da una quota rilevante delle imprese italiane, circa un quarto del totale secondo il rapporto, che identifica come green 432mila imprese, portatrici di ben 3 milioni di green jobs. Resta, però, ancora molto da fare. L’Italia è in prima linea, come gli altri Paesi del Sud Europa, sul fragile crinale dell’emergenza climatica: l’aumento delle temperature, della siccità e degli eventi meteorologici estremi minaccia la nostra economia, con perdite di Pil fino all’8% nella seconda metà del secolo e un crescente divario fra Nord e Sud, in base ai calcoli dell’European Institute on Economics and the Environment. È urgente rivolgere l’attenzione del sistema industriale su questo fronte: sarà lì che si combatterà la battaglia fra progresso e decadenza. Nella corsa globale all’innovazione sostenibile, vincerà chi sarà capace di offrire le soluzioni più verdi.