Ddl Zan, per il Pd contano le bandierine

La politica è mediazione ma il Pd non accetta compromessi. Il risultato è che la legge sarà affossata. Ma per Letta contano ormai solo le battaglie (perse) da esibire. Vedi ius soli e sedicenni

Il deputato Pd Alessandro Zan (IMAGOECONOMICA)

Il deputato Pd Alessandro Zan (IMAGOECONOMICA)

Il muro contro muro contro sulla legge Zan continua, e si andrà in Aula per lo show down martedì prossimo. Tutte le proposte di mediazione avanzate da Lega e renziani sono state rifiutate da Pd e M5S, così se non cambieranno le cose la legge va incontro a un sicuro affossamento nei tanti voti segreti previsti. Le accuse reciproche già risuonate in Senato a colpi di "sarà colpa vostra", "no, vostra" fanno già presagire l’esito negativo, e contraddicono uno dei capisaldi del confronto parlamentare secondo cui la politica è l’arte di un realismo che molto spesso oscilla tra il meno peggio e il possibile. Letta sa bene che il ddl Zan senza modifiche avrà difficoltà a passare, e nonostante questo tira diritto. Gli ingredienti di questo irrigidimento sono più di uno, in proporzione variabile a seconda dei giorni e degli stati d’animo. Proviamo a elencarli: l’astio a questo punto quasi personale verso Matteo Renzi, protagonista dell’ultima mediazione, cui mai e poi mai la si potrà dar vinta; il sospetto che dietro al movimentismo di Renzi si celino operazioni meno chiare con il centrodestra; la diffidenza, almeno in parte giustificata, verso le Lega che per mesi ha provato a boicottare la legge Zan; l’incapacità di uscire da un approccio ideologico al confronto politico e di liberarsi da un complesso di superiorità che porta a considerare le posizioni degli altri come retrograde; la ricerca di una definizione di sé attraverso l’individuazione di posizioni identitarie, a prescindere da tutto; l’esigenza di caratterizzarsi sempre più come un "partito di sinistra" senza curarsi troppo se poi si sposano battaglie che finiscono in un niente (vedi ius soli o voto ai sedicenni). Il risultato di tutto questo brodo primordiale di stati emotivi, idee, considerazioni, strategie è - se le cose non cambieranno - la concreta possibilità dell’affossamento di una legge che anche nella versione di compromesso proposta da Lega e renziani è comunque un passo avanti rispetto alla situazione attuale. Al Pd resterà in mano la bandierina di aver difeso "i diritti" e la gioia di poter additare Matteo Renzi come traditore. Sai che soddisfazione. Ma il convento della vacua sinistra di oggi, più di questo non passa.

Cos'è il Ddl Zan (qui il testo in Pdf)