Mercoledì 24 Aprile 2024

Coronavirus, il metro della discordia

La sanificazione di un locale

La sanificazione di un locale

Perché la gente segua le regole, occorre che le regole siano minimamente comprensibili, e se possibile anche logiche. Cosa che in occasione delle varie riaperture nei molti settori della vita quotidiana non sta accadendo. Se ne stanno vedendo di tutti i colori. Lasciamo stare le differenze tra le regioni, che pure sono in certi casi ridicole, visto che non si capisce come un parrucchiere - pare - possa riaprire da lunedì in Emilia Romagna mentre deve restare chiuso ancora per qualche giorno in Toscana (anche se ancora non ci sono certezze).

La cosa più assurda sono le misure sul distanziamento sociale. In fabbrica o sui luoghi di lavoro si potrà stare a due metri, e in certi casi in uno, mentre in spiaggia gli ombrelloni dovranno stare a cinque metri (salvo in certe regioni a 3,5), nei barbieri i sedili devono stare a due metri mentre i clienti dei ristoranti devono sedere a quattro metri. L'elenco è lungo, e le contraddizioni numerose, specie quelle tra ambienti chiusi e aperti, dove ovviamente il rischio di ipotetico contagio è molto ma molto più ridotto. Mancano non le linee guida, quelle ce ne sono anche troppe, ma un criterio guida complessivo, a cui poi rifarsi, e che sia uguale per tutti. Entro breve il governo dovrebbe indicarlo, e non sarà mai troppo  presto per farlo. Speriamo non renda la situazione ancora più complicata. In passato non sempre è stato così.