Giovedì 18 Aprile 2024

Scelte sbagliate. Servono risposte reali, non passerelle

In un Paese che esce martoriato, ferito, incerto, disorientato, impaurito da una tragedia epocale, come è l’emergenza Coronavirus, servono risposte reali e non passerelle lontane più o meno internazionali a uso e consumo di qualche malcelata ambizione politica.

È, in fondo, in versione più diplomatica e più mediata, "anche" il senso delle parole non casuali e non usuali del Presidente della Repubblica proprio nelle stesse ore dell’apertura degli Stati generali di Villa Pamphili. "L’esplorazione in atto – avvisa Sergio Mattarella – delle proposte di forze economiche, sociali e culturali dell’Italia, in corso a partire da questi giorni, deve saper approdare a risultati concreti".

Ma sono proprio i "risultati concreti" che mancano all’appello in queste settimane di dolore e sofferenza di amplissime platee di cittadini, famiglie e imprese. Il grave e colpevole ritardo accumulato in questi mesi nel pagamento della cassa integrazione a milioni di lavoratori è una sconfitta rilevante del sistema di welfare dell’Inps guidato dal grillino Pasquale Tridico e da un direttore generale, Gabriella Di Michele, che, secondo notizie non smentite, sarebbe in vacanza.

E, allora, viene da domandarsi se la kermesse contian-casaliniana, nella bianca villa sfarzosa immersa nel parco, di quella che una volta era l’anti-casta fosse la formula più adeguata al terribile momento e più appropriata per raggiungere "risultati concreti". O se non sarebbe stato più sobrio e rispettoso del profondo malessere diffuso chiudersi per intere giornate nei propri uffici fino a quando non fossero venute fuori le soluzioni più utili per pagare con la massima velocità non la cassa integrazione di marzo ma quella di maggio o di giugno. Ma per Giuseppe Conte il futuro dell’"investimento nella bellezza dell’Italia" non può attendere. Milioni di lavoratori con zero euro in tasca sì.