Mercoledì 24 Aprile 2024

Gli aiuti al lavoro nero. Se lo Stato sovvenziona l’abusivo

Scampia, protesta per il Coronavirus

Scampia, protesta per il Coronavirus

La domanda potrà apparire politicamente scorretta, ma è inevitabile: è giusto che i fondi del Coronavirus vadano anche al mitico parcheggiatore abusivo di Napoli? Quella maschera anche simpatica dei film di De Crescenzo, icona del Paese che si adatta, e che con l’idea di non aver altro modo per campare non si rende neppure conto della sfilza di reati che mette in fila? Eppure è anche a lui o a gente come lui, a quel vasto mondo del sommerso", del "nero" che la politica - maggioranza e quasi tutta l’opposizione - pensa di spedire una parte degli aiuti nati per le aziende che hanno dovuto chiudere e le partite Iva senza lavoro. 

Nei giorni scorsi nel Meridione sono iniziati i primi assalti ai forni dal sapore manzoniano, e la politica tutta si è presa paura. Così il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, ha parlato senza troppe remore di "soldi a chi lavora al nero", i grillini hanno proposto l’estensione del reddito di cittadinanza e quasi tutta l’opposizione si è accodata. C’è la fantomatica "tenuta sociale" di cui tener conto, almeno questa la motivazione bipartisan. Ora, è chiaro che esiste un problema di sostentamento in certe parti del Paese, peraltro colpite dal virus molto meno di altre, ma è impossibile non rendersi conto che ogni euro al nostro amico posteggiatore abusivo è un euro in meno che finisce nelle tasche di un ristoratore, di una partita Iva, di un artigiano che invece paga le tasse e rispetta le leggi, al nord come al sud. Cornuti e mazziati, verrebbe da dire. E soprattutto non è con le mance, magari necessarie in una fase così estrema, che si risolve il problema del Mezzogiorno, quanto con le oppportunità. Se invece di regalare buoni spesa si donassero corsi di formazione o contributi per avviare start up forse le cose andrebbero meglio, e tra qualche anno i figli del posteggiatore non farebbero il mestiere del padre. Senza contare un altro aspetto, non meno importante: noi ci lamentiamo giustamente della Germania e del suo stolido egoismo. Il comportamento della Merkel è ingiustificabile, ma che dovranno pensare a Berlino nel vedere che una parte dei fondi garantiti anche dal contribuente tedesco (almeno così vorremmo) finirà in sovvenzioni a pioggia, senza alcuna assicurazione di un buon impiego, in quella parte d’Italia che noi amiamo molto ma che loro sbrigativamente e rozzamente identificano con la parola "mafia"?