Giovedì 25 Aprile 2024

La metro d'Europa

Piccolo ripasso in attesa che il governo decida tra Tav, mini Tav o No Tav. La Torino-Lione è un pezzo della Metropolitana d’Europa. Fa parte del corridoio mediterraneo della rete transeuropea dei trasporti: va da Algeciras, penisola iberica, al confine ucraino. Tremila chilometri attraverso paesi dove vive il 18% della popolazione europea e valgono il 17% del Pil Ue. Altri tre corridoi riguardano l’Italia: 1) Baltico – Adriatico. Dai porti polacchi, attraverso Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria, al porto sloveno di Capodistria e ai porti italiani di Trieste, Venezia e Ravenna. 2) Scandinavo – Mediterraneo. Dal confine russo-finlandese attraversa Scandinavia, Danimarca, Germania – collega i porti di Brema, Amburgo e Rostock – Austria, Italia e Malta. Da Nord a Sud dell’Europa, passando da Verona, Bologna, Firenze, La Spezia, Livorno, Ancona, Roma, Napoli, Bari, Taranto, Gioia Tauro e Palermo. È il più lungo dei corridoi europei: 9.300 km di ferrovia, 6.372 km di strade, 25 porti, 19 aeroporti e 19 centri urbani strategici. Opera fondamentale è il tunnel del Brennero.  3) Reno – Alpi. Dai porti del Mare del Nord – Anversa, Rotterdam e Amsterdam – al porto di Genova, attraversando la valle del Reno, Basilea e Milano. Percorre territori dove vivono in 70 milioni e sono i più importanti per l’economia.

Insomma, la metropolitana d’Europa è una rete che potenzierà – in modo più efficiente e sostenibile per l’ambiente – lo spostamento di merci e persone nel mercato comune. L’Italia è coinvolta in tre progetti transfrontalieri: il tunnel del Brennero con l’Austria, la Trieste-Divaca, la Torino-Lione. Di questo parliamo quando discutiamo di Tav. Non meravigli, perciò, lo stupore di fronte al tira e molla di un paese che, a volte, sembra pensare se stesso come il Paese dei balocchi. Collodi a quel paese spedì, sul carro guidato dell’Omino di burro, il discolo Lucignolo e il burattino Pinocchio. "Lì non vi sono scuole, lì non vi sono maestri, lì non vi sono libri. In quel paese benedetto non si studia mai. Il giovedì non si fa scuola, e ogni settimana è composta di sei giovedì e di una domenica". Lucignolo e Pinocchio ne uscirono ragliando, trasformati in asini.