Martedì 23 Aprile 2024

Sul podio mondiale, la medaglia del vino

Sarà anche, come dicono alcuni, una operazione politica, o di lobbying, ben riuscita ma da Baku, capitale dell’Azerbaigian, annunciano ciò che di fatto la realtà quotidiana aveva già certificato. Le colline del Prosecco, il vino italiano più esportato al mondo, sono un gioiello e diventano Patrimonio dell’Umanità, quindi protette come i panda. Sono perfettamente pettinate, ordinate, eleganti e producono quelle bollicine che dall’Asia agli Stati Uniti con incursioni perfino dietro le linee francesi, sono sinonimo di eccellenza Made in Italy. Poi uno pensa: e adesso cosa succede? Che ne facciamo di questa medaglia? Il vino che ha come capofila il comune di Valdobbiadene vanta già numeri di grande pregio sul piano economico con 464 milioni di bottiglie prodotte e il 75% di export. E nei primi 4 mesi di quest’anno le vendite sono aumentate del 6%.

Il riconoscimento Unesco certo non raddoppierà nell’immediato i fatturati delle aziende. Troppo facile. Però se ben speso, insieme alla realtà economica che comunque il Prosecco già rappresenta, può innescare benefici indiretti e a largo raggio che sta poi al territorio di produzione agevolare nel miglior modo possibile. Del resto il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha lavorato dietro le quinte da mesi per raggiungere questo obiettivo. E se l’operazione di marketing è partita proprio dalla politica della Regione va dato atto che è ben fatta. Ora va nutrita con proposte e progetti. Esibire una stella in più nel curriculum significa anche attirare turismo e farsi conoscere meglio. Nel mondo del vino, dove la concorrenza è spietata, la medaglia al Prosecco tuttavia può suscitare malumori. E invece sul taxi delle bollicine venete premiate può e deve salire tutto il Made in Italy. Una bandiera che sventola nel mondo aiuta anche le altre squadre, se un prodotto italiano sale sul podio innesca benefici per l’intero settore. Recentemente il Consorzio di tutela del prosecco è stato anche invitato al Forum dell’Onu sull’alimentazione a Ginevra. I manager veneti hanno spiegato che bere con saggezza fa bene alla salute e alla mente, in risposta all’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha nel mirino la dieta mediterranea con le carni rosse e il vino. Ma Baku vive e lotta insieme a noi.