Giovedì 18 Aprile 2024

La classe politica. Meritiamo di meglio

Forse sarà d’accordo persino Matteo Salvini: l’Italia, che fino a prova contraria è nostra e non dei politici, meriterebbe un’altra classe dirigente. A prescindere dal colore di chi vince le elezioni. Perché sarà anche una trovata alla moda, scamiciata e sudata, ma un ministro degli Interni non dovrebbe ridursi a fare il disc jockey in spiaggia. E la popolarità non è una scusa, semmai si trasforma in una aggravante. Ci meritiamo un’altra classe dirigente, sì. Il Pd dice di essere un’opposizione seria e poi l’onorevole Scalfarotto si precipita in carcere dai folli americani che hanno assassinato il povero carabiniere di Roma, manco fosse quella l’emergenza nazionale. Da Scalfaro, con tutti i suoi difetti di baciapile, a Scalfarotto e ho detto tutto.

E poi ci sono quelli che reinventano l’italiano e già che ci sono pure la matematica. Il vicepremier Di Maio, non contento di avere annunciato l’abolizione della povertà dal balcone, ha abrogato pure la logica. Ha proposto il ‘mandato zero’ per gli eletti a livello locale e glielo hanno pure approvato, i grillini residui. Per il mandato Findus, cioè sottozero, si aspetta il rinnovo del Parlamento, ci mancherebbe. Quanto a Berlusconi, meno consenso ha e più partiti immagina di creare, del resto dal Milan di Van Basten è passato al Monza di Nonsochi. Nel frattempo, il suo ex fedelissimo Toti annuncia (come ti sbagli?) la nascita di un altro movimento. Mentre Giorgia Meloni, in un Paese pieno di coste e di spiagge, invoca ad ogni piè sospinto il blocco navale, incurante del fatto che poi toccherebbe al ministro Toninelli gestirlo, cioè nominiamo Dracula presidente dell’associazione donatori di sangue e facciamo bingo. Siamo alla neo lingua, siamo alla disco music made in Viminale, siamo alla scissione dell’atomo, eccetera. Ed è difficile stupirsi dello stupore con il quale dall’estero osservano le nostre convulsioni. Ce lo vedete Macron a Mentone che fa ballare la Marsigliese a sculettanti ballerine? Ci meriteremmo di meglio, altro che.