Martedì 23 Aprile 2024

Genitori angeli. Il tempo dell'amore

Solo l’essere umano ha il sentimento del tempo. I carciofi non contano i minuti prima degli appuntamenti importanti, le pecore non sentono interminabili pomeriggi vuoti, i computer non si sentono invecchiare. Cito, Ignazio, ha vissuto 31 anni in un tempo diverso dal nostro. Ma lo ha attraversato anche lui, trascinando, per così dire, i suoi genitori in un sentimento del tempo differente. Ma differente in che senso? Dal suo punto di vista non lo sappiamo. Quel che chiamiamo per comodità ‘stato vegetativo’ (cosa tutt’altro che chiara scientificamente) non sappiamo che esperienza del tempo produca. Di certo sappiamo che il tempo dei suoi genitori è stato attraversato dall’amore. Amore che ha mosso il cielo dei loro anni e le stelle delle loro speranze e sacrifici. Tempo ingombro di quel corpo e dell’amore per lui, che non era e non è solo quel corpo. Solo l’essere umano ha il senso della cura. Che è legato al sentimento del tempo. Se domina il calcolo, il senso della cura diminuisce, nei sistemi sociali e nelle giornate dei singoli. Se domina l’amore, la cura imbeve di sé il tempo, lo adorna, lo fa bello anche nella prova. Una vita abnorme, ci pare quella di Cito e dei suoi. Una intera giovinezza e maturità assorbite nel silenzio. Anni che saran stati commiserati, forse incompresi, non so quanto aiutati. Ma che ora di certo diventano tempo eloquente, esclamante, tempo, diciamolo, glorioso. Sì, glorioso di una strana gloria, diversa da tutte quellle che vediamo di corpi esposti, carini, famosi, ostentati. Gloria di corpo silenzioso, calato in un senso del tempo sconosciuto ai più, se non ai mistici e ai poeti. Quella profondità del tempo il cui valore non si misura in prestazione, in utilità, nemmeno in piacere o in riuscita. Ma la vita di Cito è riuscita, e come ogni vita che non riesce da sola, lo fa con altri che la amano. Riuscita, o meglio, ha un grande merito. Il merito vale più della riuscita, dicono gli uomini che tengono al giudizio del cielo più che a quello dei tribunali imperfetti della storia. Il merito suo e dei suoi è d’aver esclamato così forte l’amore.