Universi paralleli

Solo chi ignora i ritmi della natura, ed è quindi tecnicamente un ignorante, poteva stupirsi della trovata di un ex avvocato milanese che da circa un decennio ha abbandonato la professione forense per dedicarsi alla coltivazione del Brunello di Montalcino. Fin qui niente di strano, visto che in pochi potrebbero privilegiare le noiose aule di un tribunale alla più bella campagna del mondo, quella della Valdorcia. La trovata è quella che l'avvocato ha riservato alle sue preziosissime pianticelle di vite, cui fa ascoltare per buona parte dell'anno le sinfonie di Mozart. Letteralmente. Sono stati piazzati dei ripetitori tra i filari e da mattina a sera ecco che risuonano le note del più famoso salisburghese.

Dopo anni di trattamento, i risultati sono evidenti: le piante producono uva migliore e resistono meglio ai parassiti, limitando così l'utilizzo di pesticidi. Doppio vantaggio. Lo stupore è di chi non solo non conosce il mondo delle piante, ma soprattutto pensa che l'uomo sia la misura di tutte le cose. Che non vi siano cioè mondi oltre il nostro, quasi fossimo in cima alla catena alimentare dell'intelligenza e della conoscenza. Semplicemente non è così, e ci sono esseri, come le piante, con capacità percettive e intellettive molto più raffinate delle nostre. Sentono in modo diverso dal nostro. O forse siamo noi che sentiamo in modo diverso dal loro.