Giovedì 25 Aprile 2024

Business senz'anima

La Tangentopoli dei Morti mette una pietra tombale sulla pietà umana. Nel caso "caro estinto" di Bologna svanisce il concetto di spoglie, sostituito dall’assioma ‘un corpo è un corpo’ e ha un prezzo: dai 200 ai 350 euro, per l’esattezza. Tanto, secondo l’accusa, percepivano ospedalieri senz’anima per segnalare il cadavere di turno alle pompe funebri, pure loro di turno: un cartello è un cartello, a ognuno la sua parte, chi partecipa non resterà insoddisfatto, le regole sono regole, anche quelle fuorilegge.

Nel regno degli spietati c’è sempre una sovrana. Lei si faceva chiamare, secondo le intercettazioni, la «regina della camera mortuaria» (ognuno ha il reame che si merita): è un’altra dipendente dell’ospedale, amava arrotondare depredando i defunti («Ho trovato due anelli») e correndo – secondo lei – dei rischi («Non so se è oro»).

Nella Tangentopoli dei Morti il malaffare esegue una danza macabra e vigliacca: fino a poche ore fa gli avvoltoi volavano bassi sugli obitori, da ieri da quelle parti cinguettano solo pettirossi. Non c’è più l’ombra di trafficanti, trattative, consigli per gli acquisti di bare. Ma è troppo tardi. Al senso di carità abbiamo già celebrato i funerali.

Nero è il colore della morte, nero è il colore dei soldi in questa storia: si pagava in contanti, si pagava irregolarmente, si riciclava l’illecito, naturalmente sempre secondo l’accusa. Nero è anche il colore preferito di chi non conosce le sfumature del rispetto e della dignità. La Tangentopoli dei Morti nega ai viventi il diritto di scegliere come seppellire chi ha amato e sporca con una manciata di terra contaminata dall’illegalità i ricordi più preziosi. L’inchiesta di Bologna è una discesa agli Inferi dell’avidità. L’augurio è che serva per risalire in un mondo più pulito.