Sabato 20 Aprile 2024

Isis, un esercito invisibile

L’ISIS non c’è più, sbaragliato a Mosul e a Raqqa con precoce esultanza dell’ignaro ed autoreferente Occidente. Non c’è, non esiste, ma continua a colpire. È un paradosso. Anche il sedicente Califfo è stato dichiarato morto almeno tre volte, e forse è morto davvero. Ma i suoi ordini continuano ad essere eseguiti. Tuttavia basta ragionare solo un po’, allontanare l’emozione e la falsità, e tutto diviene spiegabile. Ciò che succede nel mondo è purtroppo la normalità di questa nostra epoca, dove valori, parole, etica, morale si allontanano sempre di più da quei significati che ritenevamo universalmente accettati. Larghe fasce di popolazione mondiale li conosce, ma non li pratica. Un’altra consistente parte li considera un’invenzione occidentale, di stampo colonialista, in netta opposizione con quelli che ritengono – perché così è stato loro insegnato – i pilastri fondamentali della loro cultura. Ma allora, l’Isis c’è o non c’è? Sono vere entrambe le cose.

NON C’È PIÙ la sua struttura statuale, ma è rimasta viva e sempre più diffusa l’idea che l’ha fatta nascere ed ha tentato di portarla al successo. Una rete eterea, ramificata, ma proprio per questo più pericolosa, perché difficile da individuare, da combattere. Il mondo musulmano ne è vittima assai più dell’Occidente, ma ciononostante è inerte. Si stupisce, ma non trova la forza di disapprovare, di esprimersi, di ammettere. Mentre si discute, il tumore maligno continua a diffondersi. Noi passiamo oltre, mentre non lontano c’è chi, in una scuola coranica o in una moschea-fai- da-te impara ad idealizzare il martirio. L’Isis non esiste, però ci ha già circondato. Pensiamo di salvarci gratis? È un’illusione.