Giovedì 18 Aprile 2024

Un'Europa debole

L’Europa è debole. Ed ecco, come a un segnale convenuto, il ritorno in scena del terrorismo. Mentre la Gran Bretagna soffre per la Brexit, mentre la Germania si agita per le incertezze del dopo-Merkel e l’Italia si lacera fra populisti e sovranisti, l’unica forza che torna a emergere con prepotenza è il terrorismo. Ce l’eravamo quasi dimenticato: non se l’aspettava nessuno, sotto Natale, un nuovo attentato in Francia. Immerso nelle polemiche sul prezzo del gasolio e sulle misure da prendere per arginare i “gilets jaunes”, il presidente Macron non si era più occupato di Jihad, al punto da ritenere superfluo convocare il Consiglio della Difesa che tradizionalmente, da Mitterrand in poi, si teneva al termine di ogni Consiglio dei ministri per fare il punto sulla sicurezza del paese. Tutto sembrava tranquillo dopo i massacri di Charlie Hébdo, del Bataclan e di Nizza, fra il 2015 e il 2016. Come se la guerra contro il fanatismo e il terrorismo fosse stata vinta per sempre. Ci sono stati, è vero, alcuni rigurgiti – un attentato il 23 marzo scorso a Carcassonne, un altro in maggio nei pressi dell’Opéra – ma sono stati interpretati come gesti di squilibrati, killer che si erano mossi a caso. Nulla a che vedere con la regia che aveva portato ai 137 morti del Bataclan e alle 86 vittime di Nizza. Quando si pensa alla risposta che diede all’epoca il popolo di Francia, alla “marcia repubblicana” di oltre 2 milioni di persone, alla sfilata di solidarietà che portò 50 capi di Stato e di governo in Place de la République, si ha l’impressione che sia passato un secolo. Era un no potente all’odio e alla violenza, pronunciato in tutte le lingue del mondo, da François Hollande e da Angela Merkel, da David Cameron, dal palestinese Mahmoud Abbas, dall’israeliano Netanyahu. I segnali sono importanti, producono effetti. La macchina del terrore ha effettuato una pausa. Ma poi gran parte dell’Europa è entrata in una sorta di sonno della ragione, in quella che il filosofo Pascal Bruckner ha definito la “routine dell’abominevole”. Ognuno per sé, e peggio per chi non ci sta. Il terrorismo, che ha antenne sensibilissime, ha fiutato la debolezza dell’Unione. E ha ricominciato a colpire.