Giovedì 18 Aprile 2024

Il nemico invisibile

È passato quasi un anno da quando Davide Astori, capitano della Fiorentina e in pochi fragorosi istanti figlio di tutto il calcio, se n’è andato di notte in un albergo di Udine. Solo due parole – «morte improvvisa» – per spiegare tutto. E vedere il nulla sulle facce di tutti noi, che eravamo lì solo per raccontare una partita, impreparati di fronte al mistero della morte di un giovane atleta iper visitato, monitorato, senza che nessuno sapesse spiegare che cosa era successo a Davide, perché era rimasto immobile nel suo letto mentre gli altri compagni lo stavano aspettano nella sala delle colazioni. E che suono era quello che dall’albergo ci riportava la disperazione di altri giovani calciatori?  È passato quasi un anno da quel 4 marzo. Un’inchiesta della magistratura sta valutando eventuali responsabilità per senso di giustizia, è già il momento però di introdurre con forza il tema della prevenzione per evitare, proprio nel nome di Davide, altri casi Astori. Mai più. Lo studio scientifico di cui per la prima volta si dà notizia in queste pagine ha numeri che devono essere presi in considerazione da chi stabilisce le linee guida e i criteri diagnostici che regolano le abilitazioni sportive: quindi soglia di attenzione più alta, controlli specifici in caso di segnali di aritmia, procedure d’indagine in linea con la letteratura medica che offre un nuovo patrimonio di conoscenza.  Dal 1980 al 2015 addirittura 700 atleti sono rimasti vittime di morti improvvise e 190 di questi per colpa della stessa patologia del capitano viola, la cardiomiopatia aritmogena, che si era già portata via i calciatori Piermario Morosini del Livorno e Antonio Puerta del Siviglia, oltre che il giocatore dell’Asiago hockey Darcy Robinson e Mattia Dall’Aglio, nuotatore azzurro morto a 24 anni mentre si stava allenando. Esami più approfonditi li avrebbero salvati? Accanto all’inchiesta della magistratura anche nuove regole, da subito, per capire nel cuore di quanti atleti si nasconde la guerra silenziosa di un nemico che – per ora – si è nascosto troppo bene.