Venerdì 19 Aprile 2024

L'Afghanistan e la gara dei buoni sindaci

Ua cosa seria come la gestione di flussi migratori ed emergenze umanitarie finisce di nuovo nel tritacarne della compagna elettorale

Migranti afghani (Ansa)

Migranti afghani (Ansa)

Secondo l’articolo 117 della Costituzione italiana, che risulta ancora in vigore, "lo Stato ha competenza esclusiva su politica estera, rapporti internazionali, condizione giuridica dei cittadini non appartenenti all’Unione europea, immigrazione". E siccome risulta che l’Afghanistan non faccia parte dell’Unione europea viene da interrogarsi quale fondamento giuridico trovi questa corsa dei sindaci e di alcuni presidenti di Regione a dare la propria disponibilità per accogliere i profughi afghani probabilmente in arrivo nel nostro paese.

Senza contare che questi stessi sindaci spesso hanno problemi a gestire i servizi di accoglienza di cui si debbono già sobbarcare. Per carità, si tratta di nobilissime intenzioni, ma amministrare una città non è una gara di buoni sentimenti, e quindi sarebbe forse il caso che certe operazioni fossero lasciate a chi per legge ne ha la competenza, e forse anche la capacità. Per tutti ha parlato il presidente Draghi, ancora una volta il più lucido, secondo cui "l’Europa sarà all’altezza", spiegando che "accoglieremo chi ci ha dato una mano negli anni scorsi e coloro che sono in pericolo". Circoscrivendo insomma il campo.

Il punto è invece che ancora una volta una cosa seria come la gestione di (eventuali) flussi migratori internazionali e (speriamo di no) emergenze umanitarie finiscono nel tritacarne della perenne compagna elettorale. E che cosa c’è di meglio per tanti amministratori che farsi vedere buoni e caritatevoli, a spese di altri (perchè poi sarebbe lo Stato a pagare)?