A Stresa è finita in tilt la coscienza non i controlli

Meno burocrazia uguale più pericoli? Il disastro del Mottarone dimostra l'opposto: di fronte a uno che toglie volontariamente il freno non ci sono controlli che tengano. L'unico freno è la propria morale

La funivia dopo il crollo

La funivia dopo il crollo

E ti pareva che anche la tragedia di Stresa non venisse strumentalizzata per fini di mera propaganda politica? Il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni appena appreso della confessione dei tre arrestati nella notte che hanno ammesso di aver tolto il freno alla cabina per aggirare controlli e risparmiare si è lanciato contro chi vuole modificare il codice degli appalti, riducendo la burocrazia e rendendo più spedite le procedure così da poter accedere con certezza ai fondi del Recovery. "La si smetta con la retorica dei troppi controlli e lacciuoli e della necessità di limitarli, la si smetta con la retorica che è la burocrazia che blocca tutto - ha spiegato Fratoianni - perchè alla fine tutto finisce a un meccanismo in cui il tema è questo: bisogna essere veloci perchè c`è bisogno di profitto. E pazienza se qualcosa salta".

Peccato però che a Stresa, per quanto è dato di capire a questo momento e per quanto hanno raccontato gli indagati, non è stata la burocrazia più o meno veloce a mancare ma è stata la coscienza individuale. E’ l’uomo che è finito in tilt non i controlli. L’incredibile epilogo della vicenda dimostra l’opposto di quanto nel pieno del suo furore di cieco ideologismo afferma Fratoianni: tu puoi inventarti tutti i controlli del mondo, ma se alla fine qualcuno stacca volontariamente un freno perché è un incosciente, o un criminale (lo accerteranno le indagini) non puoi davvero fartci niente. L’abisso del male che è potenzialmente in ognuno di noi non è affare della burocrazia, ma della morale. Non del legislatore ma del prete.