{{IMG_SX}}Mosca, 21 maggio 2008  - Manchester campione d'Europa, campione di tutto. Gli inglesi di Russia, a Mosca, ai rigori, sono i Red Devils. Si prendono la terza Champions League della loro storia, a fare "double" con la Premier, 7-6 ai rigori sul Chelsea dopo l'1-1 dei regolamentari, appendice da romanzo di un derby infinito che ha relegato l'Europa a provincia d'Inghilterra.

A casa di Abramovich, in uno stadio che si chiama Luzhniki ma e' ancora un'ombra di Lenin. In una finale zeppa di storia che fara' leggenda. Una poesia di calcio fradicio di significati, oltre che della pioggia che cade sui rigori piu' importanti della stagione. Sbagliati dal prossimo Pallone d'oro Cristiano Ronaldo, dal capitano dei Blues Terry e da Anelka, al sesto tentativo.

E' la Champions di Sir Alex Ferguson, 28esimo trofeo a 50 anni dalla tragedia di Monaco, a 40 anni dalla Coppa Campioni dei "Busby babes". Una rotondita' di numeri e record che si chiude perfetta per un rigore soltanto, alla fine. Tra le lacrime che si consumano nel diluvio, in una finale di due giorni: cominciata il 21 maggio, finita il 22. Ed e' la sentenza che si abbatte su "average" Grant e il suo Chelsea troppo secondo.

La partita si impasta nelle tensioni della grande occasione, fin dall'inizio. Per 25 minuti nessuno inquadra la porta, e il pallone schizza veloce come in un flipper nella tonnara di centrocampo. Ferguson ha piazzato Ronaldo fisso a sinistra, come Rooney boa centrale senza dubbio. E' Tevez che si sgancia dai moduli per fare il guastatore, a spaccare le certezze del solito Chelsea di granito. Spunto e velocita' sono roba da Diavoli.

E la prima volta che Cech vede davvero il pallone e' gia' alle sue spalle. 26', Brown duetta con Scholes a destra, cross preciso come una bolletta e Cristiano Ronaldo mette nome e testa nel momento piu' importante. Compare d'incanto, come nascosto sotto l'erba posticcia del Luzhniki. Colpo di testa secco, come con la Roma ma con meno slancio, e angolino. Essien marca l'aria. Non a caso di mestiere farebbe il centrocampista.


Uno a zero, 8 gol in Champions, 42esimo stagionale. Ingoiato lo svantaggio, la reazione e' tipicamente Chelsea: di forza pura.


Lancio di Lampard, torre di Drogba e Ferdinand attaccato da Ballack che costringe van der Sar in angolo. Ma il forcing e' un lusso che il Manchester concede per 2 minuti appena. Perche' in due tocchi riparte e fa male.

Rooney lancia Ronaldo, cross perfetto e Tevez in tuffo trova Cech prima che Carrick dal dischetto riesca a centrare di nuovo portiere. Poco piu' tardi a Tevez mancano i centimetri decisivi in scivolata su cross basso di Rooney.

Invece e' li' Lampard quando il destino gli mette sul piede la palla dell'1-1: tiro di Essien storpiato dalla difesa, una carambola di troppo sulla schiena di Ferdinand ed ecco Lampard. Uno a uno.

Mani al cielo a metabolizzare in gloria il lutto ancora fresco della mamma. Mica male per pensare all'Inter senza sensi di colpa... L'intervallo toglie fluidita' al gioco, perche' ci vuole un assolo di Essien per riaccendere la tensone nella ripresa dopo 10'. Tiro alto, buone intenzioni e basta. Lezioni di tiro al 12' di Ballack, mira leggermente sfocata.


Chelsea in pressione, e il Manchester soffre a non far sfogare i suoi talenti. Ma il secondo non e' il tempo dello spettacolo. E Ferguson cambia di conseguenza: 4-5-1 con Rooney largo a destra e Tevez centravanti. Il Chelsea risponde con Drogba, che fa il suo ingresso ufficiale in partita al 77', con un destro a giro che sbatte sul palo. Prova a imitarlo Tevez, ma non la colpisce benissimo, e il pallone vola alto. Ferguson punta sulla storia: fuori Scholes, dentro Ryan Giggs, che batte il record di Sir Bobby Charlton, 758 partite coi Red Devils.

E' il piano per i supplementari. Grant va all'attacco con Kalou e poi Anelka, e dopo 4' Ballack gira palla in area a Lampard che mezzo sbilanciato colpisce la traversa. Tridente, mentre il Manchester comincia a farsi piacere l'idea dei rigori, dopo il miracolo di Terry che salva di testa su Giggs con la porta totalmente aperta.


Che gol sarebbe stato, pero'. I muscoli tirano il secondo tempo verso i rigori, in un trionfo di tensione che blocca emozioni e sogni. Tanto che in una mischia Drogba ci mette un buffetto di troppo e si fa cacciare. Si va sul dischetto, e la trafila dei gol la interrompe incredibilmente Cristiano Ronaldo, che frena, guarda Cech e gliela tira addosso.

Ma il conto lo mette in pari il capitano del Chelsea, Terry, che scivola e mette fuori. Si va ad oltranza, perche' Manchester-Chelsea non si vuol fermare a 10 mesi di sfida. Decide Anelka. L'errore fatale e' il suo, pesante come una pietra. Il Manchester e' campione d'Europa, e' campione di tutto.

 

Il tabellino 

 

MANCHESTER UNITED (4-3-3): van der Sar 7; Brown 6,5 (20' sts Anderson sv), Vidic 6,5, Ferdinand 6,5, Evra 6; Hargreaves 6, Scholes 5,5 (42' st Giggs 6), Carrick 6,5; Tevez 6,5, Rooney 6 (11' pts Nani 6), C. Ronaldo 7. A disp. Kuszczak, O'Shea, Silvestre, Fletcher. All. Ferguson 6,5

 

CHELSEA (4-5-1): Cech 7; Essien 5, Ricardo Carvalho 6, Terry 7, A. Cole 6; J. Cole 6,5 (9' pts Anelka 4), Lampard 7, Ballack 6, Makelele 6,5 (18' sts Belletti sv), Malouda 5,5 (3' pts Kalou 6); Drogba 5. A disp. Cudicini, Alex, Mikel, Shevchenko. All. Grant 6,5

 

Arbitro: Michel (Slk) 6,5

Marcatori: 26' pt C. Ronaldo (M), 45' pt Lampard (C)

Note: sequenza rigori: Tevez (M) gol, Ballack (C) gol, Carrick (M) gol, Belletti (C) gol, Ronaldo (M) parato, Lampard (C) gol, Hargreaves (M) gol, A. Cole (C) gol, Nani (M) gol, Terry (C) fuori, Anderson (M) gol, Kalou (C) gol, Giggs (M) gol, Anelka (C) parato. Espulso all'11' sts Drogba (C) per comportamento non regolamentare.

Ammoniti Scholes, Makelele, Ferdinand, Ricardo Carvalho, Vidic, Ballack, Tevez, Essien.

Recupero 3' pt, 2' st, 2' pts, 5' sts. Spettatori 65.000 circa.