{{IMG_SX}}Livorno, 27 aprile 2008 - Adesso sono lì. Il Milan a due passi dalla Champions League e Inzaghi dal 100esimo gol in rossonero. E' lui in questo momento l'uomo in più della squadra di Ancelotti, a segno per la quarta partita di fila, cosa che non gli riusciva addirittura dal 1996. Tripletta al Livorno, ottava rete nelle ultime quattro gare, nona in un campionato che lo ha visto entrare nel tabellino marcatori per la prima volta solo a fine febbraio. Eterno SuperPippo.

 

Ma se il Milan si è avvicinato all'Europa che conta (Fiorentina a +2 dopo il pareggio con la Samp), la squadra di Camolese continua a precipitare verso la serie B. Ultima in fondo alla classifica, peggiore formazione nel girone di ritorno con appena 8 punti fatti.

 

I toscani si giocheranno tutto probabilmente nelle ultime due sfide, con Torino ed Empoli. Con o senza Camolese in panchina. Perché certo non è contro il Milan, forse, che il Livorno avrebbe dovuto fare i punti necessari alla salvezza, ma il 4-1 finale e come è arrivato sono cose che lasciano pensare. Spinelli a un certo punto ha anche abbandonato la tribuna. Poi ci ha ripensato, ed è tornato comunque a prendersi i fischi e anche qualche insulto da parte dei tifosi.

 

Solo applausi, invece, per Inzaghi. E' stato lui, con l'aiuto del guardalinee Grilli, a far saltare dopo 23 minuti il muro di Camolese. Che ha impostato la partita come contro la Roma, con ben cinque difensori e tre centrocampisti, lasciando però stavolta a Diamanti il compito di provare a costruire qualcosa in attacco con Tavano.


Dietro al muro pero' non c'e' Amelia, messo ko all'ultimo dal mal di schiena. Al suo posto De Lucia. Impegnato, prima del gol, solo da un paio di tentativi di Kakà, ma niente di più. Poi, però, quel guizzo, quell'ennesima azione Seedorf-Kakà e il solito fantasma di Inzaghi che si è materializzato alle spalle dei difensori. A guardare e riguardare le immagini al rallentatore oltre la linea della palla, quindi in fuorigioco, al momento del passaggio del brasiliano, ma a velocità normale è stato un attimo e l'attaccante era già lì ad appoggiare comodamente in rete da due passi.

 

L'arbitro Morganti, anche lui in dubbio, ha lanciato uno sguardo verso il guardalinee Grilli, il quale è rimasto però con la bandierina abbassata. Gol numero 4.000 del Milan in serie A, che non ha cambiato di una virgola i piani di Camolese, sotto anche all'Olimpico con la Roma e forse dell'idea di potere ripetere quell'impresa contro il Milan. Nessun cambio, nessuna particolare indicazione ai suoi. E tiri in porta del Livorno alla fine del primo tempo zero. Che errore lasciare andare le cose...


Perché davanti a un Livorno che non ha provato a tornare in partita, Inzaghi l'ha chiusa: doppio micidiale colpo di testa, al 7' e al 14' della ripresa. Poi è arrivato pure il poker di Seedorf, passato tranquillamente in una difesa tanto folta quanto molle. Una difesa che ha fatto meglio in attacco visto che il gol della bandiera è stato segnato da Knezevic. Che certo non ha rovinato la festa rossonera, diventata anche più bella alla notizia del pareggio in pieno recupero della Samp a Firenze. Musi lunghi invece in casa Livorno. E tanti cattivi pensieri.

 

TABELLINO

Livorno (5-3-1-1): De Lucia 5,5; Grandoni 5, Melara 5, Knezevic 5,5, Galante 5, Pasquale 6; Pulzetti 6, Bergvold 5 (22' st Balleri sv), A. Filippini 5,5 (10' st De Vezze 5,5); Diamanti 5,5; Tavano 5 (10' st Tristan 5). A disp. Di Matteo, Pavan, E. Filippini, Bogdani. All. Camolese 5

Milan (4-3-2-1): Kalac 6; Bonera 6,5, Nesta 7 (24' st Oddo 6), Kaladze 6, Favalli 6 (29' st Jankulovski 6); Gattuso 6 (15' st Brocchi 6), Pirlo 6, Ambrosini 6; Kaka' 6,5, Seedorf 6,5; F. Inzaghi 8. A disp. Fiori, Gourcuff, Pato, Gilardino. All. Ancelotti 6,5

Arbitro: Morganti di Ascoli Piceno 6

Marcatori: 23' pt, 7' st e 14' st Inzaghi (M), 26' st Seedorf (M), 28' st Knezevic (L)

Note: ammoniti Pirlo, Galante, De Vezze, Balleri. Recupero 3' pt, 0' st. Spettatori 15.000 circa.