{{IMG_SX}}Cagliari, 20 aprile 2008  - Al Sant'Elia questa partita con l'Empoli se la ricorderanno a lungo i tifosi del Cagliari. Apice di una rimonta che ha il sapore miracoloso delle imprese, sfida per cuori forti e menti fredde, crocevia di una stagione da salvare. Era troppo importante per vanificare tutto, per cancellare quell'inarrestabile risalita cominciata al quinto minuto di recupero della gara contro il Napoli.

 

Quando tutto sembrava perduto. Quando la B sembrava l'unica, inevitabile, conseguenza. Invece oggi, a tre mesi da quella incredibile vittoria (2-1 in rimonta con gol al 95' e al 97'), la festa e' tutta rossoblu. 2-0 all'Empoli e cinque, ben cinque, punti di vantaggio sul terzetto che chiude la serie A. Nel quale ora piomba l'Empoli, pericolosamente attratto da una depressione che nelle ultime giornate puo' risultare fatale. Cadute e rimonte, allenatori accomiatati e troppo tardi, probabilmente, richiamati.

 

Storie simili ma opposte quelle di Empoli e Cagliari, di chi piomba dall'alto e di chi risorge dal basso. Prima di incrociarsi, appunto. Pericolosamente. Cagni si presenta senza Busce' e con Giovinco in panchina a vantaggio di qualche muscolo in piu'. Il Cagliari invece e' sempre lo stesso: Jeda e Foggia a scorrazzare dietro ad Acquafresca, squadra corta e aggressiva, tanta voglia di salvarsi. In casa d'altronde sono sette le gare utili consecuitive (5 vittorie e due pareggi). Merito soprattutto della ritrovata vena di un giovane italo-polacco che quando la tocca, da un mese a questa parte, la mette sempre dentro.

 

Figurarsi che contro l'Empoli ne servono solo 9 di minuti a Robert Acquafresca: lancio di Agostini, controllo con rimpallo annesso e girata fulminea di destro che trova Balli non prontissimo. Sospiro di sollievo. Sbloccare presto gare del genere e' sempre un bel vantaggio, in fondo, specialmente se un Empoli svuotato del talento di Giovinco non riesce proprio a rendersi pericoloso. La palla gira lenta e Saudati e' troppo solo. Poca cosa.

 

Tutto il contrario dei padroni di casa: ficcanti e incisivi, sebbene, una volta in vantaggio, meno propensi a scoprirsi. Al 33' e' sarda infatti la seconda vera occasione della gara, con Biondini che gira malamente a lato un cross di Agostini a termine di una veloce azione di prima.

 

Siamo sempre li, ora l'Empoli prova anche a crederci e piano piano esce dal guscio. Storari pero', al primo vero intervento, chiude bene lo specchio al diagonale di Saudati. Urgono rimedi in casa empolese, non c'e' altra possibilita'. E un nome e un cognome ci sarebbero pure. Nell'intervallo Cagni non si fa pregare, e non potrebbe veramente essere altrimenti. Fuori Vanigli (con Tosto che scala al centro della difesa) e dentro Giovinco. E come per magia le cose sembrano iniziare a cambiare. Maggiore presenza offensiva, migliore circolazione, perfino un ritrovato coraggio di osare.

 

Saudati sfiora il gol sugli sviluppi di un calcio piazzato e allora Cagni decide di tentarle tutte. Abate per Marzoratti: ora in difesa ci sono due centrocampisti sugli esterni, Antonini e il nuovo entrato, e due terzini in mezzo, Raggi e Tosto. Che si fa per salvare la pelle. Ma la coperta nel calcio non e' mai tagliata su misura. Attacchi e ti scopri, sei anche piu' pericoloso, ma gli spazi che concedi si aprono come praterie.

 

Nelle quali si lanciano Matri e Acquafresca che, insieme a Fini, consegnano a Jeda la palla del 2-0. Fallita. Come dicevamo. Perche' poi entra pure Volpato per un inguardabile Giacomazzi e quasi per effetto di una legge non scritta il Cagliari raddoppia.


Troppa felicita' pero' per Fini, che dopo una sassata imprendibile sotto l'incrocio non riesce a contenere l'esultanza e finisce anzitempo la partita. Doppia gioia, doppio giallo. Cio' che conta per il Cagliari, in ogni caso, e' che ora siamo 2-0.

Leggerezza Cagliari. Il pericolo sembra svanito. Sembra, appunto. Perche' di mezzo ci si mette Saccani che si inventa una seconda espulsione (Pisano a terra viene accusato da Saudati di perdere tempo e viene ammonito per la seconda volta) e lascia il Cagliari in nove uomini. Il tutto a dieci dalla fine. Parte l'assedio allora. Tutti dentro l'area cagliaritana, traversoni su traversoni. Una parata di Storari su Giovinco e poi nulla piu'.


Solo la felicita' della truppa Ballardini. Non saranno bravi come Riva, Boninsegna, Zola e Francescoli. Ma la storia la si puo' scrivere in molti modi. Soprattutto nel calcio.

 

Il tabellino

 

Cagliari (4-3-2-1): Storari 6,5; F. Pisano 6, Lopez 6, Bianco 6,5, Agostini 6,5; Biondini 6, Conti 6,5, Fini 6,5; Foggia 5 (9' st Matri 6, 48' st Larrivey sv), Jeda 7; Acquafresca 7 (35' st Ferri sv). A disp. Capecchi, Del Grosso, Magliocchetti, Mancosu. All. Ballardini 7

 

Empoli (4-4-1-1): Balli 5; Raggi 5, Marzoratti 5,5 (11' st Abate 5,5), Vanigli 5 (1' st Giovinco 6,5), Tosto 5,5; Giacomazzi 4,5 (19' st Volpato 5), Marchisio 5, Budel 6, Antonini 5; Vannucchi 5; Saudati 5,5. A disp. Bassi, D. Moro, Marianini, Busce'. All. Cagni 4,5

 

Arbitro: Saccani di Mantova 4,5

 

Marcatori: 9' pt Acquafresca, 19' st Fini

 

Note: espulsi al 20' st Fini (C) e al 32' st F. Pisano (C) entrambi per doppia ammonizione. Ammoniti Foggia, Budel, Vannucchi, Raggi, Marchisio, Saudati. Recupero 1' pt, 6' st. Spettatori 15.000 circa.