Addio Signorine Buonasera. In tv finisce un’epoca

La Elmi: "Che peccato, così la Rai si involgarisce"

Maria Giovanna Elmi (Ansa)

Maria Giovanna Elmi (Ansa)

Milano, 28 maggio 2016 - SIGNORINE buonanotte. Stasera andrà in onda l’ultimo annuncio (qualcuno, già registrato, sopravviverà fino a giugno). Le discepole di Rosanna Vaudetti, Nicoletta Orsomando e Maria Giovanna Elmi verranno esodate. Niente più annunciatrici per una Rai che vuole apparire più moderna. Mossa azzeccata? Lo abbiamo chiesto alla Elmi.

"La tv è di chi la guarda. Non dobbiamo pensare a chi vive a Milano o Roma, che può consultare la programmazione televisiva su internet e sullo smartphone. Dobbiamo pensare anche agli anziani, a chi non ha dimestichezza con il web, a chi vive in paesini dove il wi-fi nemmeno c’è. Dobbiamo pensare a chi ha ancora la tv col tubo catodico, e non trova nemmeno la guida elettronica sul televisore stesso".

I tempi cambiano...

"Ma le annunciatrici erano un biglietto da visita della Rai. La tv commerciale fa quello che vuole, ma io pago un canone alla Rai e voglio un servizio migliore. Certo le ultime soluzioni scelte per gli annunci non aiutavano: la collega veniva ripresa prima da lontano, poi da vicino, poi di profilo, poi passava la nuvoletta... io pensavo, ma guarda che belle scarpe che ha Claudia stasera, e non ascoltavo quello che diceva. Ai nostri tempi guardavamo lo spettatore negli occhi. Io il riassunto delle puntate precedenti me lo studiavo a memoria: un conto è leggere un altro raccontare".

Dicono che bisogna modernizzarsi...

"A me capita spesso di seguire la musica su Sky. Lì non trasmettono il concerto puro e semplice, ma c’è un ragazzo che ti racconta come è nata quella composizione, la vita dell’autore, molti particolari... insomma è un racconto che ti aiuta a capire meglio l’opera. Sono appena scesa dall’aereo, e per scegliere il film da vedere durante il viaggio ho consultato la guida con la descrizione, gli attori, la trama... C’è sempre bisogno di un intermediario. Purtroppo la Rai non si sta modernizzando, ma involgarendo".

Non esageri...

"Noi eravamo credibili, lo spettatore aveva totale fiducia in noi. Qualche tempo fa stavo guidando e un uomo all’improvviso ha inchiodato, è uscito ed è venuto verso di me. Oddio, ho pensato, gli avrò strisciato la macchina! Abbasso il finestrino e quello mi fa: “Ma tu sei Azzurrina!”. Si ricordava del “Dirigibile”, che guardava quando era bambino, nel 1977. Siamo entrate nel cuore degli italiani".

Ricorda qualche sua papera memorabile?

"Papere no, perché imparavo tutto alla perfezione. Ma una volta a Capodanno - io lavoravo sempre a Natale e Capodanno perché le colleghe avevano famiglia e io no - dovevo dare l’annuncio a reti unificate dello spettacolo serale. Però su un canale c’era ancora la trasmissione, su un altro c’era l’intervallo, sul terzo si erano dimenticati di metterlo e così sono andata in onda io, senza esserne cosciente. Quella sera indossavo un vestitino da sera con un decolletè molto ampio, senza bretelline, e nell’attesa me lo sono sistemato per bene... Appena finito l’annuncio, mi arriva una telefonata in camerino, dalla caserma degli Avieri di Caserta: “A’ Maria, tu cce voi fa’ mori’!”, mi ha detto una voce. Al momento non ho capito, ma il giorno dopo una collega mi ha detto: cosa è successo ieri sera? I bambini ti hanno visto e mi hanno detto, zia Maria Giovanna si copriva i palloncini!".

Qualche altro aneddoto divertente di una carriera infinita?

"Una volta dovevo annunciare una importante partita di calcio. Leggo il testo preparato da Tg Sport, e c’è scritto Brasile-Scozia. In attesa di andare in onda leggo il giornale, e vedo che il titolo parla di Brasile-Svezia. Allora chiamo quelli della redazione sportiva e gli chiedo quale è quella giusta. E loro mi ringraziano perché avevo ragione io, si erano sbagliati loro. “Grazie Maria Giovanna, ci hai salvato!”. E invece quando mi tocca dare l’annuncio, cosa dico? Brasile-Scozia! Non solo: siccome l’operatore si era accorto dell’errore, continuava a inquadrarmi, sperando che io mi correggessi. E invece io stavo lì immobile come un salame!".