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Vettel-Ferrari, un mese per la veritàLeo Turrini - 8 maggio 2020

Spero tutti bene.
Piccolo aggiornamento sulla attualità, in mezzo ai tanti ricordi che ho rispolverato (divertendomi, lo ammetto) per colmare almeno un poco il vuoto generato dalla oscena pandemia.

Uno. Come sapete, Lewis Hamilton ha cortesemente lasciato cadere, mesi fa, gli ammiccanti segnali di John Elkann.

Dunque, nel giro di un mese, presumibilmente prima che i motori si riaccendano in Austria come sognano Liberty Media e Fia, la Ferrari e Vettel decideranno se esiste un futuro comune.
Due. La Ferrari ha offerto a Seb il prolungamento del contratto.
Tre. Ovviamente non è mai passato per la testa, a Camilleri e Binotto, di proporre al tedesco il ruolo di seconda guida. Davvero, ci vuole molta fantasia per immaginare che Camilleri e Binotto vadano da un quattro volte iridato a dirgli: dai ciccio, resta qui a fare il gregario a Carletto, che è un fenomeno ma fin qui ha vinto due corse. Ma andiamo, un po’ di serietà.
Quattro. S’intende che io non sto Parlando di condizioni economiche. Causa virus, sta cambiando il mondo. Certe cifre dubiteranno ad esistere. E mica vale solo per Vettel, eh.
Cinque. Se l’accordo non si trova (e non lo escludo), sommessamente dubito che Ricciardo possa essere interessato. Magari mi sbaglio e tra l’altro a me l’australiano piace molto. Solo, accanto a Leclerc non ce lo vedo.
Sei. Quindi, per tutta una serie di ragioni il candidato più credibile all’eventuale dopo Vettel è lo spagnolo Sainz, come è stato più volte detto in giro negli ultimi mesi.
Dai, tempo cinquanta giorni e il quadro si chiarirà.