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Vengo dopo il Gp (by Duchessa)Leo Turrini - 5 luglio 2022

Rullo di tamburi.

Piu attesa che mai, ecco la popolarissima rubrica di Romeo Duchessa, più che un mito un mitomane.

scherzi a parte, a lui va la mia gratitudine.

Vengo dopo il GP di Silverstone

Non so perché mi è tornata in mente una frase che ripeteva Arrigo Sacchi che recitava più meno così: “non basta vincere, bisogna convincere”. Che non significa stravincere.

La Ferrari di Silverstone ha vinto, ma non ha convinto.

D’accordo, una vittoria è una vittoria, dopo anni difficili, ma cos’è mancato domenica per convincere?

La maggior parte dei tifosi (e tanti a Maranello) sono attaccatissimi a Charles Leclerc. Questo non significa concedere privilegi gratuiti e nemmeno oscurare il giusto riconoscimento al risultato di Sainz, il quale tra l’altro ha finalmente imboccato una via tecnica interessante che lo sta aiutando a gestire meglio la F1-75. È però chiaro ed evidente che ancora una volta, alla domenica, una decisione concettualmente sbagliata ha colpito Leclerc.

Binotto ne ha parlato con una specie di auto intervista che di solito rischia di peggiorare le cose.

“Era troppo presto per effettuare la switch nel primo stint, non lo abbiamo fatto perché non ci sentivamo minacciati”.
In riferimento a lasciar andar via Leclerc molto prima.

Nonostante l’ala rotta che toglie 1 decimo abbondante, Leclerc era più veloce di Sainz di circa 0.3 sec sulle gomme medie, 0.5 sec sulle dure. Certamente il suo potenziale è stato frenato in quelle fasi. Ma in differenza di prestazione di questo genere deve farti pensare che proprio perché la gara è lunga molte cose possono succedere. Il pilota più veloce deve poterlo mostrare e accumulare un vantaggio. Specialmente perché nonostante l’inconveniente avuto da Max, a Silverstone c’era un Hamilton molto pericoloso.

“In quel momento era buon senso dare la priorità alla posizione di testa proteggendo la posizione. Se si fosse fermato, gli avversari avrebbero fatto l’opposto”

No. Per stessa ammissione, Mercedes non ha mai pensato di lasciar fuori Lewis con le gomme, dure seppur fresche, per la semplice ragione che la W13 aggiornata ha ancora importanti problemi di warm up degli pneumatici. Quindi qualunque Ferrari (con le soft) “ci sarebbe passata sopra in due giri”, confida una fonte.

La SC ha creato problemi anche a loro. A dispetto di quanto temuto dal muretto rosso, il box di Hamilton sapeva perfettamente che a quel punto stavano rischiando il podio contro Perez, più che piazzare un colpo per vincere.
In più la W13, anche se le gomme morbide non le si adattano mai perfettamente (ha bisogno di una spalla rigida per essere usata al meglio), avrebbe almeno avuto un’accensione più veloce.

Ma la Rossa può avere due punte?

Deve averle! E Sainz ha fatto bene il suo. Lo dimostra l’errore al sabato del monegasco e lo spagnolo che subentra in pole. Errore che ha messo Charles in una posizione più difficile è rischiosa nella prime fasi. Ciononostante Leclerc avrebbe vinto lo stesso, con un importante margine, certamente lottando con Max in una gara normale. Mentre Sainz sarebbe stato attaccato anche da Hamilton.

La F1-75 fin qui ha visto il suo meglio con Leclerc, e non sembra una cosa che può cambiare stabilmente in corso di stagione. Così come succedeva nel tanto invocato passato alle Ferrari di Alonso, Raikkonen, per non parlare di Michael.

La distanza in classifica piloti e costruttori deriva unicamente dai problemi di affidabilità.

In definitiva, nulla va tolto a Sainz, la Ferrari ha vinto ed è un fatto.
Non ha convinto, ed è un altro fatto su cui varrebbe la pena riflettere senza passarci sopra con le bollicine.

Dopo Silverstone si va nell’altra casa RedBull

Il Red Bull Ring è il classico circuito corto stop & go. Si viaggia a 660 metri s.l.m. quindi un occhio va buttato alle temperature e certamente al carico da utilizzare.

Sarà interessante verificare le configurazioni. L’anno scorso si corse due volte a distanza di una settimana.
Per fare un esempio: nella prima gara Ferrari usò più carico che nella seconda, ottenendo una prestazione
per certi aspetti più convincente sul passo, nonostante il deficit di cv.
È vero che queste auto sono davvero differenti tuttavia tendenzialmente direi che è meglio avere più ala, se puoi permettertelo, così da essere aggressivo nelle forti frenate e curare meglio il degrado in trazione.

Importante l’efficienza aerodinamica negli allunghi: a questo proposito i dati raccolti sul rettilineo Hangar Straight mostrano che tra la F1-75 e la RB18 non c’è stata praticamente alcuna differenza significativa in termini di velocità massima, sia a Drs chiuso che aperto.

La F1-75 ora ha tante armi talmente buone per non avere scuse.

Vincerà o convincerà?