Fred Vasseur all’esame del goulash (più o meno, credo si scriva così).
Come qualcuno ricorderà, prima di Silverstone avevo descritto i contenuti di una conversazione con il capo del reparto corse Ferrari.
Con molta onestà, l’amabile curato di campagna aveva anticipato le difficolta che la Rossa avrebbe incontrato in Inghilterra.
Ma aveva anche aggiunto che Budapest è una delle pochissime tappe del Mondiale in cui la SF23 potrebbe recitare un ruolo da protagonista. Perché sulle curve lente la macchina ha un discreto livello di competitività.
E adesso ci siamo.
Nelle fasi di disagio (e Dio sa quante mi sia capitato di raccontarne!), la Ferrari non può smarrire le piccole occasioni che di tanto in tanto si presentano.
Penso, con immutata nostalgia, all’Hungaroring datato 1989. Penso a Mansell in sesta fila e a un tecnico Cambista della Ferrari, Lucianone Prandini, che la mattina della corsa mi prese in disparte e mi disse: oggi il Leone vince.
Immaginai avesse bevuto troppa vodka per accompagnare il goulash e invece accadde sul serio.
È passata una vita, eppure…
Vasseur all’esame del goulash