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Un’alba a Melbourne con ForghieriLeo Turrini - 23 marzo 2018

Ognuno di noi ha le sue piccole abitudini.

Una alla quale sono affezionato è conversare con Mauro Forghieri tra le libere e le qualifiche del Gran Premio che inaugura la stagione.

Furia ha quattro volte vent’anni e qualcosa e soprattutto, a dispetto dell’anagrafe, è molto, molto più lucido di me.

Gli ho chiesto cosa pensasse delle macchine appena viste a Melbourne e che cosa sia lecito aspettarsi, nel cuore di una attesa logorante, almeno per chi condivide fede ferrarista di rito raikkoniano con sacerdote Seb Vettel.

“Sai -mi ha risposto- è molto difficile giudicare da fuori, a maggior ragione adesso che i test pre campionato sono ridotti al minimo. Ma, giusto per aiutarti a tirare l’alba, posso raccontarti che forse la chiave di tutto sarà da ricercare nel lavoro che gli ingegneri hanno fatto sulle sospensioni…”

“Mi spiego: con regole praticamente identiche, a parte halo e tre motori per stagione, una cosa che a me ma anche a Enzo Ferrari fa venire l’ulcera, se posso permettermi, ecco, con regole identiche è fondamentale l’affinamento dei particolari e secondo me le sospensioni sono il dettaglio presumibilmente decisivo…”

“Può anche essere che con vetture già ‘conosciute’ il pilota possa contare un filino in più rispetto al passato, del resto già ai miei tempi era la macchina comunque a determinare gli ordini d’arrivo, spesso e volentieri. La Ferrari non è messa male, perchè Vettel è molto, molto bravo…”

“Però, con dispiacere, pensando da dove veniamo, il favorito rimane indiscutibilmente Hamilton. Per l’auto che ha e per come la sa guidare, perchè anche lui è molto, molto bravo, francamente sono ridicoli i tentativi di contestarne il talento. Magari una volta gli capitava di sbagliare, ora di errori non ne fa più…”

“Tra i ragazzi che non hanno monoposto per vincere tengo d’occhio Ocon, a me pare un soggetto molto interessante ma chiaramente quello che dicevo prima vale per chiunque, anche per chi possiede qualità di guida non indifferenti…”

“Vuoi sapere se da ferraristi, a fine qualifica, ci andrà di traverso il cappuccino? Che ne dici se mi avvalgo della facoltà di non rispondere?…”

Eh, dico che sarà un week end lungo.