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Un film, una frizione, Ferrari e LamborghiniLeo Turrini - 22 settembre 2021

Stanno girando un film sulla storia di Ferruccio Lamborghini.
Prima di tuffarci nelle torbide atmosfere russe, pare che su Sochi siano annunciati diluvi!, mi fa piacere riproporre qui il mio testo apparso oggi sulla edizione cartacea del Resto del Carlino.
È dedicato alla suggestiva nonché presunta origine di una rivalità cui mancò solo la battaglia sulle piste (anche se Mauro Forghieri, in epoca 1991, una monoposto chiamata Lambo la confezionò pure, ma è un’altra storia).
Buona lettura.

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Certo non potevano saperlo, eppure Enzo Ferrari e Ferruccio Lamborghini hanno interpretato, in vita, il remake di un film capolavoro, “L’uomo che uccise Liberty Valance”. Nel finale della pellicola diretta da John Ford, un giornalista spiega a James Stewart: senatore, qui nel Far West tra la verità e la leggenda vince sempre la leggenda!
Tra Enzo e Ferruccio, anche. Nel senso che io non so se sia autentico l’episodio che sarebbe stato all’origine della loro gloriosa rivalità. Ma è così bello che quasi quasi conviene prenderlo per buono.
Insomma, alla fine degli anni Cinquanta il signor Lamborghini era un imprenditore di successo, grazie ai suoi trattori. Amava i bolidi del Cavallino, era un cliente affezionato della fabbrica di Maranello.
Non solo: nelle sere d’estate, Lamborghini, al volante di una Ferrari, si divertiva a sfidare gli amici benestanti in gare improvvisate su stradelli di montagna.
Occhio perché qui stiamo per entrare nel mito. Sconfitto e preso in giro da un coetaneo in una di quelle sfide, Ferruccio chiede un colloquio a Enzo Ferrari. Educatamente gli spiega che sul modello da lui usato la frizione non è perfetta: perché non provare con una frizione dei suoi trattori?
Il Drake, così continua la storia, la prende malissimo e mette alla porta il reprobo gridandogli dietro (in dialetto, qui tradotto): allora fattela da solo, la macchina, visto che sei così bravo.
Ohibò. Il reprobo, cioè Lamborghini, la prende malissimo anche lui e soprattutto prende in parola il papà delle Rosse. Si attiva, si impegna, si ingegna, anzi, sottrae bravi ingegneri ad Enzo (un nome su tutti: il geniale Giam Paolo Dallara, oggi patron della omonima azienda parmigiana) e insomma di lì a poco diventa concorrente dell’uomo di Maranello sul mercato delle supercar. Arriva la Miura, un gioiello di creatività abbinata alla tecnologia, e la Terra dei Motori si arricchisce di un nuovo, prestigiosissimo brand, nel 2021 in mano ai tedeschi di Audi ma saldamente ancorato alle radici, nel modernissimo stabilimento di Sant’Agata Bolognese.
È autentica, questa storia? Qualcuno dice di sì, altri llo escludono. Ma nemmeno importa più di tanto. L’Emilia è il Far West d’Italia.
“E nel West, senatore, tra la verità e la leggenda vince sempre la leggenda”.